Trasporti, assembramenti, gestione degli orari, della didattica e la capienza dei laboratori sono i problemi principali che il sistema scolastico dovrà affrontare in vista della riapertura. Prima delle vacanze di Natale l’indicazione di massima del governo era di far tornare la didattica in presenza al 75%, ma con l’ultima ordinanza del ministro della salute Roberto Speranza, almeno fino al 15 gennaio non potranno tornare in classe più del 50% degli studenti. Un balletto che non piace a chi gestisce i plessi scolastici. C’è troppa incertezza. “Per giorni abbiamo lavorato su dei numeri che ora sono stati stravolti”, denuncia Alessandro Artini, presidente Toscano dell’Associazione nazionale presidi. “Serve una continuità” dice Donatella Frilli del Liceo scientifico Da Vinci di Firenze. Un altro problema da affrontare riguarda gli insegnanti, quelli fragili, che fanno didattica a distanza. Nel Liceo da Vinci sono 6. In questo periodo, quindi emerge anche la questione supplenti.