Un appartamento, diverse automobili e quote societarie: valore complessivo circa 500mila euro. Sono i beni confiscati a due fratelli di 28 e 32 anni, residenti a Prato ma originari di Taranto, pregiudicati, appartenenti alla cosiddetta ‘banda del Soccorso’ che negli anni passati ha tenuto sotto scacco la comunità cinese con furti e rapine. La sentenza che dispone la confisca del patrimonio riconducibile ai due fratelli è stata pronunciata dal giudice delle Misure di prevenzione del tribunale di Firenze. Il sequestro finalizzato alla confisca risale al novembre scorso: nel mirino degli investigatori finirono i beni il cui valore risultava sproporzionato rispetto ai redditi dichiarati e, più in generale, alle risorse a disposizione. Passano dunque di mano un appartamento nella zona sud di Prato riconducibile ad entrambi i fratelli, le quote di una concessionaria con sede ad Agliana di cui risulta amministratore unico il fratello più giovane, le macchine intestate alla società e altre quattro auto nella disponibilità di tutti e due.
Il tribunale di Firenze, lo scorso inverno, aveva accolto la richiesta presentata dal procuratore sulla base delle indagini della questura di Prato, di ordinare il sequestro dei beni, tecnicamente la “misura di prevenzione”, allo scopo di sottrarre il patrimonio che sarebbe frutto esclusivo delle attività illecite dei fratelli privi di un reddito da lavoro, con un corposo curriculum criminale e con un sostanzioso patrimonio a disposizione.
Nel corso degli anni i due fratelli sono stati più volte arrestati a dimostrazione – è il convincimento degli investigatori – di un’attitudine al compimento di reati. L’ultimo arresto in ordine di tempo risale ad agosto del 2021 per il furto messo a segno nell’abitazione di un cinese.