C’è Giuseppe (Concetto) Nicolosi procuratore della Repubblica di Prato e c’è Giuseppe (Maria) Nicolosi avvocato, noto anche per essere il legale del sindaco Matteo Biffoni. Per diversi minuti, venerdì scorso, sono stati un tutt’uno sulla pagina Facebook di Silvia La Vita, consigliera comunale del Movimento 5 Stelle, che ha risposto in modo piccato ad un commento dell’avvocato sulla vertenza di Si Cobas contro Texprint, scambiandolo per il procuratore. Una gaffe durata una manciata di minuti (il post è stato poi rimosso), sufficienti però a ricavare screenshot che hanno continuato a circolare su social e chat fino ad arrivare sulla scrivania del capo della procura che valuterà l’azione giudiziaria a cui fare ricorso per tutelare la propria immagine. Tutto è cominciato con lo sgombero della tenda montata in piazza del Comune dal sindacato che da mesi protesta contro la stamperia cinese accusandola di sfruttamento del lavoro. Lo sgombero è stato piuttosto movimentato tanto che alla fine si sono contati quattro arresti. Commentando la vicenda su Facebook, l’avvocato Nicolosi ha dato ragione al sindaco Biffoni che si è speso molto per far sgomberare la piazza; la presa di posizione ha scatenato la reazione della consigliera comunale che senza pensare all’omonimia e senza riconoscere la foto caricata sul social dal legale, ha scritto alcune righe rivolgendosi al procuratore: “A Prato può succedere anche che il Procuratore Capo dott. Nicolosi (per il ruolo che ricopre dunque, soggetto istituzionale che dovrebbe essere imparziale e sopra le parti) commenti su facebook schierandosi dalla parte del Sindaco, facendo ironia, sghignazzando (come se ci fosse qualcosa da ridere parlando di operai sfruttati e adesso anche arrestati)”.
Capita la gaffe, il post è stato cancellato e i due Giuseppe Nicolosi sono tornati ad essere persone diverse ma l’errore è comunque arrivato al procuratore che ricorrerà alle vie legali per difendere la propria reputazione.