Anche Firenze si unisce all’appello globale per abbandonare una delle pratiche più crudeli ancora diffuse in alcune culture: la mutilazione dei genitali femminili. Nella Giornata mondiale contro le mutilazioni genitali femminili ed i matrimoni precoci/forzati, il 6 febbraio, l’Ordine dei Medici di Firenze insieme al Comune di Firenze organizza nel Salone dei Duecento in Palazzo Vecchio alle ore 15, un incontro al fine di unire le forze per raggiungere l’abbandono della pratica, che consiste nella rimozione cruenta, parziale o totale, dei genitali femminili esterni od anche una lesione, pur minima, su di essi per motivi culturali o sociali, quindi non terapeutici. Secondo i dati Unicef-Unfpa 2020, la pratica delle mutilazioni genitali femminili è prevalentemente diffusa in paesi del Corno d’Africa-Medio Oriente come Iraq e Yemen in alcuni paesi dell’Asia come Indonesia e Maldive. É dominante (al 90%) in Somalia Guinea e Gibuti. Anche nei Paesi occidentali, in relazione ai nuovi scenari multietnici, è cresciuta considerevolmente la presenza di bambine e donne affette da mutilazioni o che rischiano di subirne. Secondo i dati dell’Istituto Europeo per l’uguaglianza di genere in Italia su circa 76.000 ragazze tra 0 e 18 anni provenienti da Paesi che praticano le mutilazioni circa il 15-24% sono a rischio.