Sono passati 31 anni oggi dalla tragedia del Moby Prince, la più grande sciagura della marineria civile italiana avvenuta la notte del 10 aprile 1991 davanti al porto di Livorno. Alle 11 davanti al monumento in ricordo delle Vittime è stata deposta una corona e sono suonati i 140 colpi, come il numero delle vittime. «La strage del Moby Prince rimane una ferita aperta nell’identità della nostra regione – ha commentato Eugenio Giani presidente della Regione Toscana -. Essere qui per me, è essere vicino a coloro che hanno direttamente sofferto, ai parenti delle 140 vittime che rappresentano ancora un dovere morale per ciascuno di noi nell’adoperarsi e andare a fondo e trovare le vere responsabilità. Spesso la verità si trova e si cerca nella cronaca, nell’evidenza dei fatti appena accadono, molte altre volte si trova quando i fatti da cronaca diventano storia e penso che accadrà così per la Moby Prince». “Non dimenticare serve a mantenere accesa la memoria storica ed a combattere per la verità e giustizia. La strage del Moby Prince è passata nella memoria collettiva come un banale incidente: la collisione tra un traghetto e una petroliera per una nebbia improvvisa e altri errori e sono serviti 27 anni per spazzare via la melma putrida di verità preconfezionate”. Lo affermano in una nota congiunta i familiari delle 140 vittime dell’incidente avvenuto nella rada del porto .