MODELLO PRATO PER RIDURRE ATTESE LETTO VA IN ALTRI OSPEDALI

Prato Eleonora Barbieri 14 Novembre 2022 230 Nessun commento

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Riduzione dei tempi di attesa per un letto, passati da oltre 40 a 16 ore, e dimissioni più veloci nelle Medicine, scese da 9 a 7 giorni di media. Il piano straordinario dell’Asl Toscana centro per il Santo Stefano sta funzionando. Certo, non è la soluzione a tutti i mali del sottodimensionato nosocomio e ci sono ancora margini di miglioramento, ma il percorso dimostra di ridurre i disagi per i pazienti e fa girare l’ospedale sette giorni su sette.
Stamani, 14 novembre, in occasione della visita del presidente della Regione, Eugenio Giani, è stato fatto il punto sui primi sei mesi di sperimentazione della nuova organizzazione che ha come fulcro il servizio Ama, ossia la presa in carico precoce da parte degli specialisti dei pazienti che hanno passato il vaglio del pronto soccorso e attendono un posto letto. Anzichè attendere per ore su una barella del pronto soccorso trovano posto in uno dei 36 letti allestiti nell’ex Obi, al primo piano dove gli internisti o gli specialisti iniziano subito la cura. La permanenza massima è di 48 ore. Il 20% dei pazienti viene rimandato a casa con un percorso diagnostico e di controllo già calendarizzato. Il modello, pensato dai capi dipartimento delle Specialistiche medice e dell’Area Emergenza Urgenza, Giancarlo Landini e Simone Magazzini, sarà esportato anche negli altri ospedali dell’Asl Toscana centro e permetterà ai medici del pronto soccorso di occuparsi solo dei nuovi accessi e delle emergenze, ossia quello per cui sono stati formati.
Ai numeri del servizio Ama si aggiunge la ventina di letti che viene liberata ogni giorno nei reparti grazie a operazioni di dimissioni più veloci e anche nei fine settimana, cosa che prima non veniva fatta paralizzando il sistema e sovraffollando il pronto soccorso, il secondo della Toscana per accessi. “Da un momento negativo e brutto siamo riusciti a tirare fuori qualcosa di positivo. – afferma il direttore generale dell’Asl Toscana centro, Paolo Morello Marchese – Ringrazio tutti dello sforzo profuso e della capacità di ripensare se stessi. Abbiamo alzato lo standard. Ora il sabato e la domenica sono come il martedì e il mercoledì. Non è eccessivo dire che è un momento storico e rivoluzionario”.
A proposito. Tutto risolto? Purtroppo, a differenza della visita ad agosto dei vertici Asl, oggi questo spazio non è stato oggetto di sopralluogo e dunque non possiamo testimoniare le sue condizioni. Per la direttrice del Santo Stefano, Sara Melani, al netto dei casi pediatrici e ginecologici, gli accessi sono circa 190 al giorno e restano in attesa di un letto una ventina di persone per, come detto, al massimo 16 ore. “Stiamo lavorando – afferma Melani – a una implementazione della presa in carico precoce con gli internisti che scendono giù in pronto soccorso per iniziare il percorso di cura in attesa di una sistemazione più adeguata”.
La soluzione definitiva a tutti i mali del Santo Stefano arriverà con la costruzione della nuova palazzina (in corso l’assegnazione dell’appalto, ndr) e con il potenziamento del personale. Su quest’ultimo punto il presidente Giani non ha preso impegni specifici a causa degli enormi problemi di bilancio della Regione: “Se vi sarà l’implementazione del fondo sanitario da parte del governo come rimborso delle spese Covid e del caro bollette, le priorità delle risorse le mettiamo sul personale”.

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