Un neonato di dieci giorni è ricoverato in gravi condizioni nella Terapia intensiva neonatale dell’ospedale Santo Stefano di Prato dopo essere stato colpito da sepsi con meningite. Il piccolo è stato ricoverato poco dopo la nascita, in quanto ha manifestato importanti sintomi poi risultati legati ad una rarissima infezione da “Plesiomonas shigelloides” che ha tratto origine da una tossinfezione alimentare contratta dalla madre pratese prima del parto. Secondo quanto accertato dai sanitari che hanno subito avviato l’indagine epidemiologica, la donna pochi giorni prima di dare alla luce il bambino, aveva consumato un pasto a base di crostacei e ostriche crude presso un noto ristorante cinese di Sesto Fiorentino. Il sopralluogo effettuato dagli ispettori Asl nel locale ha evidenziato gravissime condizioni di degrado e di sicurezza alimentare che hanno portato alla chiusura del ristorante con il sequestro di circa 500 kg di prodotti di cui era ignota l’origine ed erano malconservati. Avviato anche un procedimeno penale.
E’ stata la direzione sanitaria del presidio ospedaliero a comunicare l’esito delle analisi, condotte con rapidità dal Laboratorio Analisi diretto da Ismaele Fusco, alla Sanità Pubblica Veterinaria, di cui è direttore il dottor Luca Cianti. “L’indagine – riferisce il dottor Cianti- ha evidenziato che la madre pochi giorni prima dal parto aveva consumato un pasto a base di crostacei e ostriche crude presso un noto ristorante cinese di Sesto Fiorentino; considerato che le tossinfezioni da Plesiomonas hanno frequentemente origine dal consumo di ostriche, abbiamo disposto l’immediato sopralluogo”.
Mentre la madre sta bene il piccolo ha sviluppato questa sepsi praticamente subito dopo il parto. “Si tratta di una forma rarissima, di cui sono descritti 12 casi nel mondo – spiega il dottor Pier Luigi Vasarri, direttore della struttura complessa di Pediatria e Neonatologia/Tin del presidio di Prato, che sta seguendo direttamente il caso – l’infezione è particolarmente grave in quanto resistente ai comuni antibiotici usati in neonatologia. Il neonato è stato ricoverato dopo poche ore dalla nascita e grazie alla rapida diagnosi fatta dal nostro laboratorio abbiamo potuto intraprendere la corretta terapia, ma il suo quadro clinico resta comunque serio; nelle prossime ore abbiamo disposto nuovi accertamenti diagnostici. Questo caso obbliga a rinnovare l’invito alle donne in gravidanza ad evitare il consumo di cibi crudi anche negli ultimi periodi della gestazione al fine di non trasmettere infezioni, di origine alimentare, anche gravi, come nel caso specifico, al nascituro”.