Inizio dell’anno scolastico per molti, ma non per tutti. Gli studenti della media Fermi questa mattina non hanno potuto entrare in classe per uno sciopero del personale Ata che aderisce alle sigle sindacali Anief e Sisa, niente lezioni anche per la 3LL liceo linguistico del Livi che ha protestato davanti alla sede di via Marini contro la scelta della dirigente scolastica di spostarla al Rodarino. Disagi anche a Montemurlo dove i ragazzi e gli insegnanti hanno deciso di fare lezione nell’ auditorium, questa volta in segno di protesta contro la Provincia che invece ha assegnato al liceo artistico un’aula in via delle Fonti.
Fermi. Cancelli chiusi alla scuola media per mancanza di personale Ata, lo sciopero era stato annunciato ma l’adesione massiccia ha di fatto impedito agli studenti di entrare in classe. Tocca al personale Ata aprire e chiudere la scuola, santificare e pulire le aule. Il dirigente scolastico Fattori, questa mattina, ha spiegato alle famiglie la situazione. “Non commento – ha commentato – per quello che ho potuto ho accolto i ragazzi anche se da dietro un cancello”.
Livi. Genitori e alunni della 3LL hanno deciso di presentarsi alla sede centrale di via Marini e non al Rodarino, come previsto dall’ orario, per protestare contro la decisione della preside di dislocarli nuovamente in via Galcianese. “Abbiamo già frequentato il primo anno al Rodarino – spiegano i ragazzi e ora tocca ad altri andarci. In via Marini abbiamo i nostri compagni, ma soprattutto i laboratori di lingua”. I genitori sostengono i ragazzi nella loro battaglia: “La preside ci aveva promesso che saremmo tornati nella sede centrale, ora si è rimangiata la parola e questo non è neppure educativo”. Gli animi si sono accessi quando è uscita la vice preside che ha comunque fornito la sua versione dei fatti: “Gli spazi a disposizione sono pochi, la classe è poco numerosa e quindi abbiamo deciso di mandarla al Rodarino. Per quanto riguarda i laboratori di lingua, purtroppo, sono stati smantellati per fare posto alle aule”.
Brunelleschi. Anche a Montemurlo il problema è la dislocazione delle classi su diverse sedi. Una è stata assegnata in via delle Fonti , succursale del Livi, creando la protesta di insegnanti e alunni. “La Provincia – spiegano gli insegnanti – ci aveva promesso un’aula in più in via Galcianese, all’ ex caserma dei vigili del fuoco, e invece all’ ultimo momento ha deciso per via delle Fonti. E’ assurdo sarebbe la quarta sede da gestire, le distanze sono eccessive e le classi rischiano di rimanere scoperte, inoltre si isolano i ragazzi”. E così l’auditorium di via Maroncelli è stato trasformato in un’aula e per protesta gli studenti sono entrati alla seconda ora. “Uno spazio assolutamente inadeguato – spiegano i docenti – ma è l’unico ancora a disposizione, non abbiamo neppure la sala professori che è stata trasformata in classe. Così però riusciamo a fare funzionare l’orario”.
Il presidente della Provincia Francesco Puggelli rimanda le accuse al mittente: “Mi dispiace che ci sia un’aula vuota in via delle Fonti. Io ho assegnato al liceo Livi/ Brunelleschi otto aule, come richiesto. Tocca poi alla dirigente scolastica organizzare l’orario. Comunque io non ho mai promesso altre aule in via Galcianese, quelle a cui fanno riferimento i docenti sono in locazione alla fondazione Parsef fino al 2022 e il contratto è intestato al Comune.”