Più di uno su due (56%) trascorrerà Pasqua e Pasquetta a casa in compagnia di amici e parenti. Covid, guerra e rincari sono fattori che pesano sulla libertà di movimento dei toscani che sceglieranno un ponte di Pasqua all’insegna della prossimità. A rivelarlo sono i risultati del sondaggio online proposta da Coldiretti Toscana in vista delle festività pasquali secondo cui solo il 5% andrà all’estero. Il 3% che ha risposto al sondaggio visiterà invece una città d’arte. Secondo una stima di Coldiretti saranno 120 mila coloro che pranzeranno in una delle oltre 3.500 strutture agrituristiche regionali autorizzate alla ristorazione o alle degustazioni per un fatturato che oscillerà tra 5 e 6 milioni di euro. “La ristorazione tipica, a km zero, che valorizza i prodotti del territorio e delle aziende agricole – analizza ancora Serafini – consumata in un contesto di libertà, natura e di tranquillità rappresenta il valore aggiunto della proposta dei nostri agriturismi la cui offerta in questi anni è molto cresciuta e maturata”. Il periodo pasquale, e più in generale tutto il secondo trimestre dell’anno tra aprile, maggio e giugno, rappresentano un momento importante della stagione per gli agriturismi toscani con oltre 340 mila arrivi (dato pre-Covid) di cui quasi 200 mila di soli stranieri per un fattura complessivo di circa 20 milioni di euro.