Riaprire i musei e le mostre dal 18 gennaio nelle regioni gialle durante i giorni feriali.. E’ la proposta avanzata dal ministro dei beni culturali Dario Franceschini che dovrebbe confluire nel nuovo DPCM. Lo ha annunciato lui stesso intervenendo al convegno online ’More Museum’, organizzato dall’assessorato alla cultura del Comune di Firenze insieme a Muse e al museo Novecento. “Sostanzialmente si tratta di un servizio ai residenti – ha detto il ministro – È un piccolo passo, un segnale di riapertura”. Naturalmente tutto dovrà avvenire in modalità di sicurezza, come quest’estate, con gli obblighi di indossare le mascherine, mantenere il distanziamento, il contingentamento e con prenotazioni e bigliettazione elettronica per evitare le file.
Ma i diretti interessati sarebbero pronti?
Palazzo Vecchio è pronto a riaprire i musei civici già da lunedì. “Non vogliamo perdere nemmeno un minuto e anche se sappiamo che ci saranno sacrifici economici da fare crediamo che sia un segnale di speranza importante” ha detto l’assessore alla cultura del Comune di Firenze Tommaso Sacchi. Più cauti gli Uffizi che garantiscono, per lunedì, solo Boboli.
Al Bargello sarebbero pronti per riaprire lunedì Cappelle Medicee, Bargello e palazzo Davanzati ma non Orsamichele e Casa Martelli.
Pronti anche San Marco e l’Archeologico. Prontissimo il Museo del Novecento che aspetta da mesi di dare il via alla retrospettiva dello scultore inglese Hanry Moore.
Chi invece di sicuro non riaprirà è la Galleria dell’Accademia, impegnata in importanti cantieri nella sala del Colosso e nella gipsoteca i cui gessi sono parcheggiati al momento lungo tutto il percorso museale. Di riapertura in via Ricasoli se ne riparla a febbraio.
In generale, spiega Stefano Casciu, a capo della Direzione regionale musei della Toscana che gestice 49 luoghi della cultura di proprietà statale, la maggior parte di noi è pronto o farà il possibile per aprire lunedì se questo sarà confermato. Meglio sarebbe stato avere anche i weekend, ma è un inizio.
Su una cosa sono tutti d’accordo: i musei hanno imparato a cambiare, adattarsi, aprirsi. Sacchi parla di cambiare pelle, come quando la Pergola è diventata “classe” per gli studenti. Gli stessi musei civici potranno essere messi a disposizione delle future esigenze, come spazio per le vaccinazioni se necessario, annuncia l’assessore. Anche Schmidt ricorda che in questi mesi di Lockdown sono aumentate le iniziative online, così come i followers su facebook (l’80% dei quali sono italiani). A riprova che l’esperienza museale non inizia e finisce solo all’interno del museo.