Alla lunga discussione sulla cancellata a protezione del sagrato della chiesa di Santo Spirito dal degrado di una movida per nulla rispettosa aveva messo un punto finale il Comune circa un mese fa bocciando una mozione a firma Lega che chiedeva alla giunta di aprire un bando internazionale per realizzarla. Quel no però è rimasto indigesto ai residenti che la chiedono da anni e che adesso sono tornati alla carica inviando una lettera aperta a tutte le istituzioni chiedendo di ripensarci. Tra i destinatari: il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, il sindaco di Firenze Dario Nardella, al sovrintendente Andrea Pessina e per conoscenza all’arcivescovo di Firenze il cardinale Giuseppe Betori e al prefetto Alessandra Guidi. L’obiettivo, si legge, “è la protezione dal degrado, la sicurezza del sagrato e delle sue scalinate, facciate e abside della basilica monumentale di Santo Spirito, capolavoro rinascimentale di Firenze, tutelato dall’Unesco e progettato da Filippo Brunelleschi”. “I cittadini residenti – viene specificato – spaventati, sgomenti testimoni del ‘mangia, bevi e fuma’, dei festini di alcool e droga si sono mossi nel 2020 con una raccolta di ben più di 500 firme contro il degrado” dell’area monumentale. Oltre ai residente, anche il priore della basilica si è sempre dichiarato favorevole alla cancellata e qualche timida apertura c’era stata a un certo anche da parte del sovrintendente Pessina ma senza esito. Il problema in Santo Spirito è di ordine pubblico, sostiene il Comune, che negli anni ne ha tentate diverse: maggiori controlli, favorire gli stuard dei locali, persino ingressi contingentati nella piazza, l’estate scorsa. ma senza troppo successo. Nelle ore notturne il sagrato (e le vie laterali della piazza) continua ad essere terra di nessuno dove scorre alcol, urina, urla e spesso risse.