Sembra un giocattolo per bambini che sognano di fare i medici, in realtà è l’esatta riproduzione tridimensionale molto accurata del rene di un paziente basata sulla tac che ha permesso all’unità di chirurgia generale dell’ospedale di Prato diretta dal dottor Stefano Cantafio di asportare il surrene con precisione millimetrica e quindi con minori rischi. E’ così che nelle sale operatorie del Santo Stefano fa ingresso la tecnologia 3D, una vera e propria svolta per la chirurgia di precisione soprattutto quando si vanno a toccare parti del corpo molto vascolarizzate. I modellini in 3D vengono realizzati sulla base della tac effettuata sul paziente da operare. Questo permette al chirurgo di studiare l’organo su cui intervenire a 360 gradi e simulare l’intervento chirurgico verificando le difficoltà prima di operare il paziente in modo da scegliere la strategia migliore e meno invasiva. Tale tecnologia apre scenari nuovi. Ecco il prossimo passo