Franco Mengoni, il settantacinquenne che all’alba di martedì 23 giugno ha accoltellato la moglie, Franca Fioravanti, 79 anni, nella loro casa in via Fiorentina, è stato trasferito dal carcere della Dogaia al reparto di psichiatria dell’ospedale di Prato. Così ha deciso oggi, giovedì 25 giugno, il giudice delle indagini preliminari. Insieme alla convalida dell’arresto per tentato omicidio, è stata dunque disposta la custodia cautelare in un luogo di cura in attesa anche di sapere se sarà accolta la richiesta della procura di sottoporre l’anziano ad una perizia psichiatrica per valutare la sua capacità di intendere e volere e esaminare l’eventuale pericolosità sociale. Una scelta dettata dal fatto che la vicenda ruota attorno ad una vita di coppia normale, almeno all’apparenza: gli investigatori non hanno rintracciato, al momento, nessun elemento capace di fare anche solo immaginare quanto successo.
Una vita normale di due anziani coniugi alle prese, ultimamente, con qualche problema di salute, più che altro con qualche acciacco dovuto anche all’età. Non c’è, o meglio, non ci sarebbe un movente in grado di spiegare il motivo di quelle quattro coltellate alla gola che hanno rischiato di uccidere la donna. Forse un gesto d’impeto, forse un raptus. Roba di qualche secondo, considerato che è stato l’anziano stesso a telefonare al 118 per chiedere aiuto.
Intanto arrivano buone notizie dall’ospedale: i medici hanno sciolto la prognosi e Franca Fioravanti ha lasciato la terapia intensiva per proseguire le cure nel reparto di Medicina. Forse, nei prossimi giorni, sarà in grado di aggiungere qualcosa al quadro tracciato dagli inquirenti. Un quadro che ad oggi non mostra ombre, aloni.