Ci sarà il processo con rito abbreviato per 10 agenti di polizia penitenziaria del carcere di San Gimignano (Siena) accusati di concorso in tortura e di lesioni aggravate.
Nell’udienza preliminare al tribunale di Siena di ieri il gup Jacopo Rocchi ha accolto la richiesta di rito alternativo da parte dei 10 agenti. I fatti contestati dalla procura risalgono al 2018 quando l’azione degli agenti, secondo l’accusa, sarebbe sfociata in violenza nei confronti di un detenuto tunisino durante un trasferimento di cella.
Nell’ambito delle stesse indagini erano stati rinviati a giudizio già altri 5 agenti di polizia penitenziaria che il 18 maggio andranno a processo, che è il primo in Italia nel quale viene contestato il reato di torture a pubblici ufficiali dal 2017, quando lo stesso reato è stato introdotto dal legislatore.
Tre le parti civili che si sono costituite: una è il detenuto tunisino che ad ottobre 2018 sarebbe stato picchiato dagli agenti del penitenziario; le altre due sono il garante dei detenuti nazionale e l’Associazione “Altro Diritto Onlus” che è Garante dei diritti delle persone private della libertà personale del Comune di San Gimignano.