“La crisi degli scambi commerciali, inevitabile a seguito dell’invasione russa in Ucraina e delle conseguenti sanzioni, avrà conseguenze anche sul nostro polo vivaistico”. Lo afferma il presidente di Coldiretti Pistoia, Fabrizio Tesi, che rappresenta anche una delle aziende leader del settore, la Giorgio Tesi Group. “Russia e repubbliche ex sovietiche, europee ed asiatiche – prosegue Tesi – rappresentano mercati di estremo interesse per l’export di piante vive da parte dei vivaisti del polo pistoiese, con un tasso di crescita nei primi tre trimestri 2021, rispetto al 2020 del 72%, considerando sia la parte europea, sia quella asiatica dell’ex impero sovietico. Come cittadini e come imprenditori esprimiamo la nostra preoccupazione per le conseguenze a breve, medio e lungo periodo”.
Il conflitto obbligherà anche a ridisegnare le rotte commerciali verso l’Asia, mettendo a rischio le forniture anche verso quei paesi non direttamente coinvolti nella guerra. “Già adesso ci risulta –segnala Coldiretti Pistoia- che ci siano alcuni camion nell’area interessata al conflitto carichi di piante, che probabilmente dovranno rientrare a Pistoia per evitare rischi”. Complessivamente, si spiega ancora da Coldiretti, il conflitto russo-ucraino mette a rischio circa 13,5 milioni di export di piante vive.