“Piombino è nostra e non si tocca”, “Piombino non molla”. E’ il grido che si è alzato stamani dalla manifestazione con corteo organizzata dai comitati ambientalisti contro la scelta del governo e di Snam di sistemare un rigassificatore galleggiante alla darsena nord del porto di Piombino, una nave lunga 300 metri e larga 40 che permette di riportare allo stato gassoso la sostanza naturale liquida con l’obiettivo di rendere l’Italia ipendente dal gas russo coprendo il 6% del fabbisogno nazionale. Un migliaio i partecipanti che hanno sfilato dal Centro Giovani verso viale Unità d’Italia e ritorno, sfidando il sol leone, per ribadire che la città non vuole questo impianto giudicato pericoloso, dannoso per l’ambiente e l’economia e anche inutile.
No assoluto anche all’accordo strappato nei giorni scorsi dalla Regione al governo, per una sosta della nave in porto di soli tre anni anzichè 25.
Oltre al Tricolore, nel corteo sventolavano bandiere delle associazioni ambientaliste ma anche di sindacati e partiti di ogni schieramento. Una protesta bipartisan come la presenza dei sindaci della Val di Cornia. Quello Pd di Follonica, quello di Fratelli d’Italia di Piombino.
In particolare il padrone di casa annuncia che la battaglia non si fermerà qua se il governo non farà passi indietro