Si è proposto come acquirente di una moto messa in vendita su internet ma anziché sborsare i soldi per l’anticipo, li ha incassati. Un imprenditore di 31 anni, di Sassuolo. è stato rinviato a giudizio con l’accusa di truffa. Con lui, davanti al tribunale di Prato, dovrà rispondere dello stesso reato una donna di 48 anni, di Carpi. I due sono finiti nei guai dopo la denuncia di un montemurlese di 68 anni che nel 2018, dopo aver messo in vendita la sua moto Bmw 1200 Adventure per la cifra di 17mila euro, non solo non ha visto un euro dei 6mila promessi a titolo di anticipo dell’imputato ma, addirittura, ce ne ha rimessi 5mila. L’uomo, dopo aver pubblicato l’annuncio su subito.it , fu contattato dall’imprenditore emiliano che però si presentò con un nome falso. I due si accordarono per la compravendita stabilendo una caparra da pagare tramite Postepay. Operazione che il venditore fece facendosi guidare al telefono dall’acquirente e finendo per accreditare 5mila euro su una carta intestata alla donna rinviata a giudizio. Una truffa, secondo la procura, portata a termine approfittando della distanza e della poca dimestichezza del venditore nel trasferimento di denaro. La richiesta di rinvio a giudizio presentata dal sostituto Laura Canovai è stata accolta dal giudice delle udienze preliminare che ha fissato la data del processo. L’imprenditore è difeso dall’avvocato Barbara Mercuri, la donna dall’avvocato Antonio Piantedosi di Avellino.