TOSCANA - REGIONALI: PRIMI SCONTRI TRA I CANDIDATI (PROBABILI)

Alessio Poggioni
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Si è dovuti arrivare a inizio luglio per vedere un primo, parziale, scontro politico in vista delle elezioni regionali, quello di ieri mattina tra il coordinatore di FDI Alessandro Tomasi e il governatore uscente Giani, con il primo particolarmente infervorato sulla data del voto. Sacrosanto, per lasciare a tutti il tempo di preparare liste e contenuti, ma un po’ ottimista nel considerare la questione data “cruciale per i cittadini toscani”, i quali (vedi anche le ultime affluenze) non sembrano mettere tra i trend topic dell’estate il quesito su quando effettivamente si andrà alle urne. Anche se – forse anche grazie al j’accuse di Tomasi – oggi la data sembra più certa.
Resta quel filo di incertezza, tuttavia, che non piace a Del Ghingaro, terza via tra il tomasismo e il gianismo, per chi vorrà scegliere l’esperienza civica dell’attuale sindaco di Viareggio. Che si è scagliato oggi contro Giani, definendo l’indecisione sulla data del voto “un balletto stucchevole, indecoroso. Ad oggi – ha attaccato ancora Del Ghingaro “non ci sono candidati ufficiali, solo proclami a orologeria dettati da logiche di potere, non da senso istituzionale”. Su questo è difficile dargli torto, e anche se la sua presa di posizione assomiglia pericolosamente a quella di Tomasi di ieri (il tempismo, in politica, conta), nella mancata ufficializzazione dei candidati, il colpo ferisce un po’ tutti, visto che sono le allenze e le convergenze tra i partiti in coalizione ad aver stoppato, almeno fino ad oggi, l’ufficialità tanto di Giani quanto di Tomasi. Non a caso, a dare una spallata in favore del governatore uscente, ci ha provato ieri un pezzo del PD fiorentino, con i segretari dei circoli Europa, Berlinguer- Sassoli, Isolotto, Peretola e San Quirico. Un bel pezzo di città insomma, che ha chiesto al segretario Fossi di attivarsi con la segretaria Schlein per non indugiare oltre nel confermare la ricandidatura di Giani.
Il risultato generale è un po’ di sano caos interno a partiti e coalizioni, tanto a sinistra quanto a destra, e un dibattito che su tutto si agita tranne che sui programmi. Viene il dubbio che su quello forse, ancor più che sulla data, i cittadini vorrebbero essere informati. Ma come diceva Corrado Guzzanti: “se i partiti non rappresentano più gli elettori, e cambiamoli questi benedetti elettori.”

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