Si è chiusa con una maratona di giunte, al fine di approvare le restanti delibere, la stagione politica più breve della città di Prato: quella a guida Bugetti. Nel pomeriggio di oggi, 10 luglio, si è lavorato ad una variazione di bilancio da 2,6 milioni di euro con l’obiettivo di permettere al commissario un margine di manovra e difendere così il castello di progetti portati via dall’ondata anomala delle dimissioni della sindaca.
Un ultimo giro di valzer dell’amministrazione, durata appena un anno, conclusa con un pesante terremoto giudiziario e politico scaturito dall’inchiesta per corruzione della Procura di Prato, utile a chiudere le ultime questioni in sospeso su partite strategiche come il rischio idraulico, i servizi ai cittadini ai quali si sommano le modifiche approntate oggi al bilancio. Nello specifico le somme serviranno per applicare i trasferimenti degli altri enti ai vari progetti o interventi in corso. Gran parte per le spese per le elezioni regionali, 1 milione, poi i centri estivi finanziati con 215mila euro, 165mila euro per manutenzione alloggi popolari e infine 750mila euro di fondi europei per il net zero district.
Una situazione, quella che si appresta a vivere la città, senza precedenti nella storia. Con lo scoccare della mezzanotte di oggi, dopo 392 giorni di mandato, Ilaria Bugetti decadrà dal suo ruolo di prima cittadina insieme ai suoi nove assessori, ai consiglieri comunali e ai collaboratori nominati con incarichi fiduciari (ex articolo 90). Le dimissioni, annunciate lo scorso 20 giugno, diventeranno effettive come previsto dall’art.53 del Tuel, il testo unico per gli enti locali.
Nella stanza, al primo piano di Palazzo Comunale, siederà il commissario prefettizio nominato dal Ministero dell’Interno per traghettare Prato fino alle prossime elezioni comunali. Dopo settimane di dibattito incandescente, con il partito democratico in modalità silenziosa impegnato a rimettere insieme i cocci tra assemblee, riunioni dell’asse Nazareno-Carraia e l’opposizione all’attacco, si apre un nuovo scenario. Il commissariamento cambierà radicalmente la gestione del Comune che fino al prossimo maggio, mese ipotizzato per il ritorno alle urne, lavorerà solo alla gestione ordinaria.
L’iter burocratico prevede l’intervento della prefetta Michela La Iacona che domani firmerà nel decreto di decadenza del Consiglio comunale e, in contemporanea, invierà la richiesta di scioglimento dell’assemblea al capo dello stato Sergio Mattarella che con un decreto presidenziale confermerà lo scioglimento dando ufficialmente il via al commissariamento come previsto da un altro articolo del Tuel, il 141. A quel punto, il commissario prefettizio, scelto su proposta della prefetta e nominato dal Ministero dell’Interno, assumerà la carica in Comune e si occuperà della sua gestione fino alla primavera 2026.
Al suo fianco potrebbero arrivare anche altre due figure, due subcommissari.
Dieci mesi nei quali la città vivrà, di fatto, un tempo sospeso senza una guida politica caratterizzato da incertezza e -se non immobilismo- sicuramente subendo un forte rallentamento. Il margine d’azione del commissario prefettizio sarà legato strettamente ed esclusivamente alla gestione ordinaria degli uffici comunali, l’urbanistica, la sicurezza ed i sevizi. Si occuperà di portare avanti le opere instradate dall’amministrazione uscente senza, però, poter assumere nessun tipo di decisione politica.