Caccia a documenti, elenchi, nomi e rapporti. E’ durata diverse ore la visita della Digos e della guardia di finanza nella sede della loggia massonica Sagittario, in via Lazzerini, della quale è stato a lungo segretario Tommaso Cocci, l’ex capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio comunale a Prato finito al centro di un ricatto a luci rosse e di una manovra estorsiva per convincerlo a non candidarsi alle prossime elezioni regionali. Su mandato del procuratore, Luca Tescaroli, agenti della Digos e finanzieri hanno acquisito materiale cartaceo e supporti informatici. La loggia massonica è la stessa finita nelle carte dell’inchiesta della Direzione distrettuale antimafia di Firenze che lo scorso giugno ha portato alle dimissioni della sindaca Ilaria Bugetti, indagata per corruzione insieme all’imprenditore Riccardo Matteini Bresci, che della loggia Sagittario è stato tra i vertici fino al 2020. E mentre la visita degli investigatori in via Lazzerini non è stata una sorpresa dal momento che nei giorni scorsi il procuratore ha parlato di acquisizione degli elenchi degli affiliati, lo è stata invece la presenza di un avvocato convocato in via Lazzerini per presenziare alle operazioni ordinate dal capo della procura.
Non è chiaro, al momento, se ci siano collegamenti tra gli accertamenti sulla loggia massonica e i ricatti denunciati alla procura dall’esponente di Fratelli d’Italia, che però non ha mai nascosto sospetti sul fatto che la campagna diffamatoria, possa essere stata ordita all’interno del suo stesso partito. Ad ora gli inquirenti hanno accertato l’invio di una dozzina di lettere anonime accompagnate dal selfie hard carpito a Cocci e da addebiti precisi come la partecipazione a festini osé, il consumo di droga e, appunto l’appartenenza alla massoneria. L’ex capogruppo di Fratelli d’Italia ha parlato di “infamia” ai suoi danni relativamente alle prime due voci, mentre ha spiegato di aver fatto parte della loggia Sagittario fino allo scorso giugno quando, all’indomani degli avvisi di garanzia a Bugetti e Matteini Bresci, si è messo in sonno. E’ probabile che la procura voglia ricostruire le dinamiche all’interno della loggia massonica e misurare eventuali influenze sulla politica alla luce anche delle intercettazioni nelle quali l’imprenditore non fa mistero di essersi adoperato negli ambienti massonici per portare voti all’esponente del Pd sia per le elezioni regionali nel 2020 che per le comunali dello scorso anno.
Quanto all’elenco degli affiliati alla massoneria, come era prevedibile, si è scatenata una curiosità sfrenata e di nomi, sia di uomini che di donne, ne girano e ne girano tanti. Fantasie? Illazioni? Scienza diretta? Difficile rispondere. “Qui di giorno non si vede mai nessuno – commenta un’anziana che non abita distante dal portone della loggia Sagittario – qui la gente ci viene di notte”. Parole semplici che sono benzina sul fuoco per i curiosi.