Hanno portato a quattro arresti, eseguiti dalla Squadra mobile tra ieri sera 26 novembre e stamani 27, le indagini sui violenti fatti avvenuti lo scorso agosto nell’ambito di una guerra tra bande per la gestione del traffico della droga. A contrapporsi due gruppi antagonisti, costituiti da pakistani, marocchini e albanesi. In manette sono finiti due cittadini di nazionalità marocchina, rispettivamente, di ventidue anni e di venticinque anni, un cittadino pakistano di trentaquattro anni e un cittadino albanese di trentotto anni. Il gip ha emesso nei loro confronti le ordinanze di custodia cautelari chieste dalla procura in relazione a due spedizioni punitive, sfociate nelle aggressioni violente, commesse con l’impiego di armi, l’8 agosto e il 22 agosto scorsi. Nel primo caso rimase ferito un cittadino pakistano di ventuno anni, nel secondo altri tre connazionali di trentacinque anni, di diciannove anni e di venticinque anni.
In particolare, l’8 agosto, intorno alle 14,30, e dunque in pieno giorno, il pakistano trentaquatrenne e il marocchino ventiduenne, finiti ora agli arresti, hanno aggredito il pakistano di ventuno anni all’uscita del negozio di una barberia di via Strozzi, per colpirlo dapprima con calci e pugni e, successivamente, ferendolo con un machete e un coltello, provocando lesioni gravi alla vittima (che comportavano l’inabilità della gamba e plurimi tagli), giudicate guaribili in 74 giorni. Il ferito è risultato essere cugino di altro pakistano, a sua volta fratello della vittima di una precedente aggressione, avvenuta il 18 luglio 2025, sempre in Prato.
Proprio come conseguenza dell’aggressione in via Strozzi, il 22 agosto il cugino della vittima aveva organizzato una spedizione punitiva, durante la quale i destinatari del provvedimento restrittivo, armati di machete e coltelli, a volto travisato, si erano recati nel bar di San Paolo gestito dalla compagna del cittadino marocchino di ventidue anni alla ricerca di quest’ultimo. Successivamente un gruppo composto da almeno cinque persone travisate hanno quindi assalito il pakistano di trentaquattro anni.
Sempre il 22 agosto, nel quadro della contrapposizione tra le due bande, un altro indagato di venticinque anni di nazionalità pakistana, armato con una pistola clandestina di marca Blow TR34, calibro 7,65, aveva cercato di intercettare gli autori dell’aggressione dell’8 agosto. L’arma è stata individuata il giorno seguente dai carabinieri e sottoposta a sequestro. L’analisi delle telecamere ha consentito di individuare lo straniero che la brandiva puntandola verso altre persone. II Gip ha fissato il suo interrogatorio per la giornata di domani prima di decidere sulla richiesta di applicazione di misura nei suoi confronti.