Grande incertezza sul futuro, e preoccupazione per scenari che mutano rapidamente. Quel che è certo, è che l’introduzione di dazi da parte dell’amministrazione Trump potrebbe danneggiare gravemente l’economia toscana, che dipende in modo significativo dalle esportazioni verso gli Stati Uniti. Attualmente, il 16,2% dell’export toscano è diretto agli USA, in grande aumento rispetto al 10% del 2009. Per questo lo scenario di una tassa del 30%, come quella paventata in queste ore dal tycoon per l’Europa, potrebbero mettere in serio pericolo le nostre aziende.
A dirlo, ipotizzando diversi scenari, era stato l’IRPET qualche settimana fa: con dazi al 10%, 45 imprese (579 lavoratori) sarebbero in perdita; con dazi al 20%, il numero salirebbe a 77 imprese (843 lavoratori); con dazi al 50%, le imprese in perdita diventerebbero 226 (3.188 lavoratori). Se davvero si affermasse, dal 1° agosto, quel 30% paventato fino ad oggi, potrebbe significare circa 130 aziende, per quasi 2000 lavoratori. Inoltre, sostiene l’Irpet, anche le imprese che non registrerebbero perdite, vedrebbero comunque una riduzione significativa dei margini operativi.
In totale, sono circa 6.358 le imprese toscane (su 20.000 totali) che vendono negli Stati Uniti, contribuendo al 11,7% del valore aggiunto regionale e al 10% dell’occupazione. Chiaro dunque che l’imposizione di dazi potrebbe avere effetti molto gravi. Nel breve termine, infatti, i dazi rischiano di ridurre le esportazioni, la redditività e quindi l’occupazione. Come reagire dunque?
Per Confindustria Toscana serve una strategia articolata: “Occorre rendere il sistema più resiliente: investire in filiere locali, semplificare, diversificare i mercati” scrive l’associazione degli industriali.
Secondo gli esperti, infatti, i dazi USA rappresentano tanto un test di tenuta per l’economia toscana, quanto l’occasione per rivedere una crescita troppo sbilanciata sull’estero, e troppo concentrata su pochi settori. Ridurre la dipendenza da forniture esterne, rafforzare le filiere locali, puntare sull’innovazione tecnologica: è questa la direzione suggerita dagli analisti per rendere la regione più solida, sostenibile e autonoma.
TOSCANA - DAZI: A RISCHIO CIRCA 130 AZIENDE E QUASI 2000 LAVORATORI
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