PRATO - Dibattito nel Pd, la Direzione si chiude senza votare il documento portato dal segretario Biagioni. Ai lavori ha partecipato anche la ex sindaca Bugetti

La riunione, alla Casa del popolo di Vergaio, è durata fino alle 2 di notte con toni a volte molto forti. Di fronte al rischio di evidenziare una spaccatura è stato deciso di non andare alla conta
Claudio Vannacci
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C’era anche la ex sindaca Ilaria Bugetti, praticamente alla sua prima uscita ufficiale dal giorno in cui ha rassegnato le dimissioni, alla Direzione del Pd che si è riunita ieri sera alla Casa del popolo di Vergaio. Si è trattato della terza, e al momento ultima, parte di una Direzione aperta lo scorso 24 giugno sempre a Vergaio e poi proseguita a Galciana due giorni dopo. Circa 70 i partecipanti, tra chi era in presenza e chi collegato online, per una discussione, proseguita fino alle 2 di notte, a tratti molto accesa e con toni forti.

Alla fine non è stato votato nessun documento, come invece avrebbe voluto la Segreteria, a partire dal segretario Marco Biagioni, che aveva messo a punto un testo circolato per tutto il pomeriggio di ieri sulle chat interne. Un documento dove, secondo chi lo ha visto, si registrava una più forte presa di responsabilità per la situazione venutasi a creare con il commissariamento del Comune (ritenuta da molti però “ormai fuori tempo massimo”) e veniva articolata in maniera diversa la questione dei finanziamenti privati, rispetto a quanto detto dallo stesso Biagioni nei giorni scorsi.

Evidentemente, nonostante il lavoro dei “pontieri” e i tentativi di emendare il testo, non si è riusciti a trovare una quadra in grado di accontentare tutte le componenti del partito. E di fronte alla prospettiva di una spaccatura – con una conta dagli esiti non prevedibili – è stato deciso di tenere il documento solo come punto di partenza di una discussione che dovrà poi portare al congresso.

Perché al momento all’interno del Pd regge la linea dettata dall’assessore regionale Stefano Ciuoffo alla vigilia della prima riunione della Direzione: vale a dire sì alla discussione e ad una riflessione senza sconti su quanto accaduto ma evitando rotture plateali che rischierebbero di minare dalle fondamenta il partito pratese. Questo non significa, però, che da più parti continui il pressing sul segretario, invitato a segnare più nettamente la discontinuità con il cammino seguito fino ad ora e ad aprire ad una gestione più collegiale del partito. In particolare gli interventi dei riformisti sono stati molto chiari su questo punto ma anche da esponenti dell’area Schlein sono arrivati segnali in questo senso. Insomma, la tregua per ora regge ma solo perché all’orizzonte si staglia sempre più nitida la sagoma del congresso provinciale. E a quel punto la conta sarà inevitabile.

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