A due giorni dall’assemblea pubblica del Pd pratese, che ha infiammato iscritti e simpatizzanti, i carboni sono ancora ardenti. La ripartenza del partito democratico passa dal congresso del prossimo autunno e dal nome da scegliere per le prossime amministrative. A Galciana, come nei giorni scorsi, in molti hanno ipotizzato un ritorno dell’ex sindaco Matteo Biffoni che, su questo, spiega: “Io ricandidato? E’ fantapolitica. Sarebbe come tornare con una fidanzata con la quale si è stati dieci anni fa. Apprezzo l’affetto che lega molti pratesi a me, ma ora i tempi sono diversi così come la fase attraversata dal partito. Chi arriverà a maggio 2026 dovrà rimettere a posto tutto velocemente, per fortuna bilancio e struttura della macchina comunale sono sani, come confermato dallo stesso commissario”.
La luce infondo al tunnel, per alcuni intravista e per altri sognata lunedì scorso, è ancora lontana. Idee diverse, convergenze a singhiozzi, slanci e freni intervallati da numerosi richiami all’unità, restano al centro del dibattito interno al partito. Sullo sfondo la fiducia da riguadagnare ed il banco di prova delle regionali con i candidati ancora tutti da costruire: “La non riconferma di Giani è incomprensibile- aggiunge Biffoni- capisco che a Roma si cerchino accordi per il campo largo, ma il tempo stringe e compilare una lista tenendo conto di tutti i criteri da rispettare sarà complicato. Se ci sono le condizioni politiche, io ci sono. L’assemblea era un passaggio importante, serve però chiarezza. Spero in altri confronti come quello”.
Sul palco lunedì, accanto al segretario Marco Biagioni è rimasta tutto il tempo anche Marta Logli, una dei tre pratesi nella direzione nazionale, fin da giovanissima tra le fila del partito: “Sono soddisfatta per la grande e animata partecipazione, il popolo progressista ha risposto e ci voglio presenti e pronti ora più che mai. I cittadini meritano una classe dirigente seria e preparata che pensi al bene della della città. Il Congresso? Dovrà essere profondo e utile a rilanciare con forza una prospettiva politica. Ci chiedono umiltà e noi siamo a servizio: nessuno si salva da solo”.
Assente alla riunione per impegni familiari , il consigliere comunale riformista Gabriele Alberti che aggiunge: “C’è da chiedere scusa alla città ai lavoratori a tutte le persone oneste che hanno creduto in noi ad ogni appuntamento elettorale, io lo faccio perchè è da noi che aspettano risposte. Dobbiamo ammettere che qualcosa nella gestione è fallita, rigettiamo che siamo un partito di potere ma serve allargare il campo di discussione. Sulle regionali il Pd toscano sta accumulando ritardi”.
Ottimista e pacificatrice l’ex capogruppo del Pd in Consiglio Monia Faltoni: “Ho ascoltato critiche propositive, ci ho visto una voglia di ripartire nonostante le perplessità, per me è stato positivo. Le persone hanno espresso liberamente le proprie impressioni e su come migliorare il rapporto politico con il territorio- aggiunge-Personalmente chiedo al partito un forte senso di responsabilità. No a vecchi rancori del partito, le divisioni interne seppur fisiologiche non possono scaturire in una guerra fra di noi come ho visto da parte di alcuni. Ho chiesto più volte di ‘abbozzarla’, il centrodestra non sta costruendo niente perchè la città ci sta aspettando”. Sul nuovo candidato, i tempi sono ancora acerbi: “E’ estremamente prematuro, prima ci sono le liste per le regionali, poi il congresso e poi una volta definito il programma si penserà al candidato.