Un cassetto fiscale ricco, anzi ricchissimo quello gestito da un commercialista della provincia di Foggia, finito agli arresti domiciliari su richiesta della procura di Prato nell’ambito di un’inchiesta per truffa ai danni dello Stato. Si parla di crediti fiscali per due milioni e mezzo di euro generati nel settore edilizio e frutto, nella realtà, di operazioni inesistenti e facenti capo ad una persona defunta. Per una serie di interventi del patrimonio edilizio, sarebbero state sfornate fatture inesistenti con le quali è stato riempito il cassetto fiscale. Il commercialista è accusato di truffa ai danni dello Stato, emissione di fatture per operazioni inesistenti, autoriciclaggio e compensazione indebita. Gli accertamenti della guardia di finanza fanno pensare che il commercialista abbia posto le basi per una frode che alla fine del 2023 aveva già portato al sequestro di sei milioni di euro di crediti fittizi e, successivamente, all’arresto di tre persone con il coinvolgimento di una quarantina in tutta Italia. Il commercialista, secondo la procura di Prato, avrebbe costituito una società attiva nel settore dell’edilizia, aperto un conto corrente e una casella di posta elettronica certificata, attivato una e-mail e una utenza telefonica intestando tutto ad un pensionato di Foggia morto poco dopo. Nonostante il titolare formale fosse deceduto, il professionista ha continuato a inserire nei cassetti fiscali i crediti di almeno cinquecento persone, per lo più residenti nella provincia di Foggia e totalmente ignare. Il tesoretto è stato utilizzato per acquistare beni di lusso, tra cui un orologio da 20mila euro che è stato sequestrato.
PRATO - Crediti fiscali intestati ad un morto, commercialista agli arresti domiciliari
Inchiesta della procura di Prato su un vasto giro di fatture per interventi edilizi in realtà mai realizzati. A carico del professionista un provvedimento di sequestro preventivo per due milioni e mezzo di euro
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