PRATO - Detenuti evasi dal carcere della Dogaia, indagati un comandante e un assistente capo della polizia penitenziaria

La procura ha notificato gli avvisi di conclusione delle indagini anche a quattro detenuti. Le evasioni accertate sono state cinque tra novembre 2024 e il primo luglio di quest'anno. In un caso sarebbe stata lasciata aperta una porta esterna della sezione semilibertà
Nadia Tarantino
LIVE

Cinque evasioni di detenuti ‘eccellenti”, pluripregiudicati condannati in via definitiva, dal reparto di Media sicurezza del carcere di Prato tra il 27 novembre 2024 e il primo luglio scorso grazie – sostiene la procura di Prato – all’appoggio di un comandante e di un assistente capo della polizia penitenziaria. In una occasione, in particolare, stando sempre alla procura – una evasione sarebbe stata agevolata da una porta lasciata aperta. Sono sei gli avvisi di conclusione delle indagini notificati a quattro detenuti e a due appartenenti alla polizia penitenziaria. Le accuse contestate a vario titolo ai reclusi sono evasione e resistenza a pubblico ufficiale, mentre per i due dipendenti si parla di “condotta colposa agevolativa dell’evasione”. Uno di loro avrebbe fatto notificare “con ritardo ad un detenuto il provvedimento di sospensione della semilibertà al quale era sottoposto” e di “non aver provveduto a rinchiuderlo nella sezione ordinaria”, mentre il collega avrebbe “consentito l’allontanamento del recluso per distrazione e aver lasciato aperta la porta esterna della sezione semilibertà”. Un detenuto, evaso il 20 dicembre scorso, era stato catturato poche ore dopo a Firenze.   Le evasioni si sarebbero verificate durante i permessi premio o i permessi per gravi motivi familiari. “In due casi – si legge nel comunicato a firma del procuratore – i detenuti erano stati autorizzati a trascorrere il permesso presso la casa di accoglienza Jacques Fesch, luogo peraltro sfruttato anche per l’occultamento e l’approvvigionamento di stupefacente”. La casa di accoglienza, messa a disposizione dalla Diocesi di Prato, situata in via Pistoiese a Maliseti, è finita nel mirino pochi giorni fa in seguito al sequestro di dosi di cocaina e hashish all’interno delle celle del carcere. Le indagini hanno accertato che la droga veniva nascosta e confezionata in dosi proprio all’interno dello stabile da detenuti che utilizzavano quegli spazi durante i permessi premio.

 

Articoli correlati

Qualcosa che sia per te.