FIRENZE - ACQUA PANNA E’ FONTE DI BIODIVERSITA’

Redazione
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Si chiama F.O.N.T.E., acronimo di futuro, origine, natura, territori, ecosistemi, il programma con cui il gruppo Sanpellegrino – leader in Italia nel campo del beverage e oltre un miliardo di fatturato nel 2024 – mette a sistema il suo impegno a tutela della biodiversità e degli ecosistemi. Una serie di azioni e di collaborazioni per e con i territori che ha come fulcro la tenuta di Acqua Panna, 1.300 ettari nel cuore dell’Appennino tosco emiliano dove lo stabilimento che ruota attorno alla sorgente non altera la ricchezza naturalistica dell’area che anzi, tocca l’apice grazie anche a interventi specifici – tra agroforestazione, corridoi ecologici, Bee hotel – che la società ha messo in campo con le Università di Firenze e di Pisa per tutelare gli habitat naturali e contrastare il cambiamento climatico. Ed è in questo paradiso terrestre a cavallo di Scarperia, Firenzuola e Barberino del Mugello, dove sono state individuate 121 specie di cui 66 di uccelli e 34 considerate minacciate secondo la lista Rossa europea e a rischio come il Tritone crestato italiano e il Tritone punteggiato, che il programma è stato presentato alle comunità locali, ai ricercatori e alle associazioni perché ne sono parte integrante.

“Proteggere i territori in cui sgorgano le nostre acque minerali è da sempre parte integrante del nostro impegno, ma oggi tutelare la biodiversità, minacciata dai cambiamenti climatici, richiede uno sforzo ancora più grande. Continuiamo quindi ad adottare un approccio scientifico, lavorando insieme ai nostri partner per rigenerare boschi, creare corridoi ecologici, ampliare le aree umide e sostenere specie chiave come impollinatori, anfibi e uccelli migratori. – ha dichiarato Ilenia Ruggeri, Direttore Generale del Gruppo Sanpellegrino – Con il programma F.O.N.T.E., vogliamo continuare a mettere a sistema, con le istituzioni e le realtà dei territori in cui siamo presenti, le esperienze avviate nella Tenuta di Panna, e costruire insieme nuove partnership volte a sviluppare soluzioni innovative per affrontare le sfide locali future. Un esempio è l’intervento sull’Oasi di Gabbianello, che ci ha permesso di portare questo modello anche oltre la nostra Tenuta.”

Sulla scia della bella esperienza sulla Tenuta, che ha portato tra le altre cose a un aumento di oltre il 14%della biodiversità, al recupero di 3 ettari di habitat e all’aumento degli impollinatori di quasi il 12%, è nato un altro progetto bio, quello di riqualificazione delle aree umide dell’Oasi di Gabbianello, vicino al lago di Bilancino. 25 ettari di cui 8 di stagni che saranno strappati all’abbandono per tornare a essere tappa fondamentale per gli uccelli migratori lungo la rotta tirrenica.

Un intervento frutto del confronto con il Comune di Barberino.

“Con il progetto dell’Oasi di Gabbianello abbiamo avuto l’opportunità di misurare nel dettaglio le variabili idrometeorologiche della zona umida artificiale utili a comprendere quali siano i meccanismi idrologici che ne regolano gli scambi idrici. – ha spiegato Daniele Penna, professore di Idrologia Forestale all’Università di Firenze che coi colleghi Federico Preti, Andrea Dani e Matteo Nigro sta seguendo il progetto nell’Oasi Gabbianello. – Le attività sperimentali di monitoraggio sono essenziali per quantificare e supportare le decisioni di interventi gestionali all’interno di questo delicato ecosistema di transizione tra sistemi acquatici e terrestri”.

Lo stabilimento di Acqua Panna ha 4 linee produttive e 270 dipendenti. Quest’anno la produzione è in aumento del 6%rispetto al 2024 ma nessuno pensi che lo sfruttamento industriale della risorsa idrica significhi danno. Il gruppo Sanpellegrino infatti ha messo in piedi un sistema di tutele sulla sorgente per una gestione responsabile dell’acqua che eviti il depauperamento del suo ciclo. Fasce di rispetto, misurazioni, controlli e accorgimenti che dal 2022 sono certificati.

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