Ci sono anche le case per i lavoratori tra gli asset prioritari del nuovo accordo tra Cassa depositi e prestiti e Confindustria Toscana Centro e Costa presentato stamani a Firenze dai vertici delle due realtà. Avere degli alloggi di servizio da offrire ai lavoratori è sempre più strategico per le aziende, alle prese con la ricerca di figure specializzate da inserire in organico, ma con i prezzi alle stelle del mercato immobiliare fiorentino appare un percorso tutto in salita. La collaborazione siglata oggi apre una strada inedita che aiuterà le imprese a offrire questo benefit al proprio personale. Il modello è quello degli studentati o delle case per anziani. “Secondo noi – afferma Maurizio Bigazzi, presidente di Confindustria Toscana Centro e Costa – il massimo che un lavoratore possa sostenere per l’affitto sia il 20% del proprio salario, quindi è un problema sociale che va risolto in tutte le maniere”.
La collaborazione tra le due istituzioni punta a sostenere gli investimenti in transizione ecologica e innovazione, l’imprenditoria giovanile e anche nuovi strumenti di finanza alternativa. Varrà per tutto il mondo imprenditoriale, Pmi comprese. Rispetto al passato si abbassa l’asticella per accedere all’aiuto di Cdp, basta un fatturato di 25 milioni.
“In Toscana – – ha affermato Dario Scannapieco, amministratore delegato di Cassa depositi e prestiti – tra il 2023 e il primo semestre 2025 Cdp ha destinato oltre 2 miliardi di euro a sostegno di imprese, infrastrutture essenziali ed enti pubblici della regione, raggiungendo 3.700 aziende e finanziando direttamente 140 Comuni. Aumentando l’operatività possiamo intervenire per aziende più piccole, quindi questi numeri sono destinati ad aumentare. Una cosa su cui stiamo investendo molto e finanziando molto è l’acquisition finance, ovvero fare in modo che le imprese, anche attraverso acquisizioni di altre imprese, diventino più grandi. Sicuramente questo è un tessuto, come molta parte dell’Italia, caratterizzato da molte piccole e medie imprese”, ha osservato Scannapieco, sottolineando però che “oggi occorrono dimensioni più grandi perché bisogna innovare e le imprese piccole non hanno poi spesso i mezzi finanziari per fare progetti di ricerca e di innovazione”.
FIRENZE - ACCORDO CDP E CONFINDUSTRIA, TRA PRIORITA’ ALLOGGI SERVIZIO
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