Una capacità di 32mila metri cubi, corrispondenti a 32 milioni di litri di acqua. A tanto ammonta il volume dell’invaso capace di ospitare, in caso di piogge intense, le acque delle fognature di Seano e del Fosso di Collecchio. Dopo due anni dall’alluvione che ha messo in ginocchio l’intera frazione di Seano, con danni e disagi importanti agli abitanti e alle abitazione, le ruspe sono entrate in funzione in via Froccina dove è in corso la costruzione del primo lotto della cassa di espansione vicina alle arginature dei due corsi d’acqua problematici: fosso Collecchio e rio Barberoni. Si tratta di una delle misure straordinarie individuate dall’amministrazione carmignanese ed inserite nel piano per la difesa del suolo della Regione con l’intento di mitigare il rischio idrogeologico e preservare abitanti ed abitazioni dal rischio in caso di eventi calamitosi. Un investimento da quasi 1,6 milioni di euro (1.578.003,80 per la precisione), stanziati dalla Regione che ha attribuito al Comune di Carmignano il ruolo di ente esecutore dell’infrastruttura idraulica. Gli uffici comunali si sono poi occupati delle varie fasi procedurali: dall’espropriazione dei terreni su cui sorgerà la vasca, alla sua progettazione, all’affidamento dei lavori. Ufficio tecnico comunale che curerà anche la loro direzione, nonché il collaudo per la successiva messa in funzione dell’opera. I lavori, come accennato consistono nella realizzazione di un invaso ad uso plurimo, a servizio del fosso Collecchio e della fognatura della frazione di Seano, sulla destra idraulica del rio
Barberoni. La capacità di tenuta della cassa è dimensionata su uno stoccaggio di acqua per eventi che possono statisticamente verificarsi con un tempo di ritorno pari a venti anni, consentendo alle fognature di defluire nell’invaso in caso di situazioni critiche. Terminate le verifiche belliche di legge, la rimozione della vegetazione e lo sfalcio del terreno, inizieranno le opere di rafforzamento e consolidamento degli argini del fosso Collecchio, previste nel piano dell’intervento, a cui seguiranno lo scavo, la profilatura della cassa d’espansione e la realizzazione dei
manufatti di carico-scarico.
“Stiamo realizzando le opere che il genio civile ed il consorzio di bonifica ritengono fondamentali- spiega il sindaco Edoardo Prestanti– La cassa d’espansione servirà a contenere le piene in caso di emergenza ma anche a sostegno del reticolo fognario, un uso plurimo per contenere le piene e la messa in pressione delle fogne. Un risultato che attendevamo da anni, siamo facendo il lavoro che dovrebbe fare il Governo con un grande spirito di squadra per il territorio. Sulla Furba siamo a lavoro per studiare le soluzioni più adatte, rientra tutto in un pacchetto che richiederà ancora mesi ed anni ma abbiamo iniziato dopo anni di immobilismo per la risoluzione della problematica”.