Mugello - Raid in cantiere eolico: 50 incappucciati con coltelli

Maria Teresa Rabotti
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Una cinquantina di persone incappucciate alcune con dei coltelli avrebbero minacciato boscaioli e ingegneri che stavano lavorando nel cantiere per la costruzione dell’impianto eolico di Monte Giogo a Vìllore nel Mugello a Firenze. Lo riferisce in una nota la società Agsm Aim titolare del progetto e che parla di due irruzioni avvenute tra mercoledì e giovedì scorsi e di un vero e proprio sabotaggio.
E’ stata fatta la denuncia ai ai carabinieri di Borgo San Lorenzo da parte della società che esprime “ferma condanna dell’atto violento e solidarietà ai tre ingegneri minacciati e ai boscaioli, oggetto di provocazioni, costretti a lasciare il cantiere” da parte del gruppo “che si è introdotto abusivamente nell’area”.
“La vicenda – riferisce l’azienda – prende origine dai volantini comparsi in zona ad opera della sedicente organizzazione ‘Siamo Montagna’, con i quali si annunciava l’organizzazione di un ‘Campeggio di Lotta’, previsto dal 2 al 6 luglio, con l’obiettivo di bloccare i lavori”. A questo Agsm Aim aveva risposto “con diffida ed esposto alla procura ed alle forze dell’ordine”. Poi circa cinquanta persone, “incappucciate con passamontagna neri”, il 2 luglio “sono entrate abusivamente all’interno dell’area di cantiere con cani al seguito, aggredendo quanti hanno incontrato e maneggiando coltelli. Il gruppo di violenti ha dapprima circondato i boscaioli, sequestrando le motoseghe e danneggiando i mezzi di trasporto davanti agli occhi atterriti degli operai. Quindi ha circondato, insultato e minacciato tre ingegneri di Agsm Aim” “spingendoli fuori dal cantiere stesso con ulteriori minacce e provocazioni”. La sera successiva un “nuovo episodio: alcune persone sono penetrate nuovamente nelle parti più remote del cantiere, dove i mezzi erano stati concentrati, e, non appena i carabinieri si sono allontanati, hanno sabotato e danneggiato gravemente tutti i mezzi d’opera”. In una nota Massimiliano Amato e Francesco Tagliaferri, sindaci di Dicomano e Vicchio esprimono ferma condanna per quanto accaduto e confidano nel lavoro delle forze dell’ordine.

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