Fu il Vasari a dargli l’appellativo di “Angelico”, Papa Giovanni Paolo II a beatificarlo nel 1982 ma “beato” era chiamato già pochi anni dopo la sua morte. Il frate domenicano Giovanni da Fiesole (ma nato in Mugello) conosciuto come Beato Angelico è uno dei principali esponenti dell’arte del Quattrocento a Firenze e a lui è dedicata la mostra che si apre il 26 settembre fino al 25 gennaio in due sedi: Palazzo Strozzi e il Museo di San Marco. L’ultima monografica dedicata a Fra Angelico risale al 1955 ma questa costituisce un unicum (ci sono voluti circa 4 anni per prepararla). Molti capolavori sono stati restaurati per l’occasione e soprattutto sono state riunite per la prima volta pale d’altare disparse da oltre 200 anni. In San Marco, la “casa” dell’Angelico, vengono ripercorsi soprattutto i primi anni e l’arte della miniatura del pittore “religioso” mentre in Palazzo Strozzi si sviluppa il resto della mostra lungo tutta la produzione dell’Angelico messo a confronto anche con le opere di pittori come Lorenzo Monaco, Masaccio, Filippo Lippi, ma anche scultori quali Lorenzo Ghiberti, Michelozzo e Luca della Robbia.
FIRENZE - LA GRANDE MOSTRA SUL BEATO ANGELICO TRA STROZZI E SAN MARCO
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