FIRENZE - ACCOGLIENZA DEI BAMBINI DI GAZA AL MEYER: 25 DA INIZIO CONFLITTO

Chiara Valentini
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I primi bambini palestinesi arrivarono tramite l’organizzazione del Ministero dell’Interno ma l’ospedale Pediatrico Meyer non si limita (si fa per dire) al ricovero dei piccoli di Gaza ma è parte integrante della centrale operativa CROSS (Centrale Remota di Soccorso Sanitario) e del progetto umanitario. La presa in carico dei pazienti segue tutte le fasi a partire dall’andarli a recuperare in Egitto, al confine con la Striscia. Gli ultimi tre sono arrivati nei giorni del Ferragosto. Uno, un bambino di 4 anni, è già stato dimesso mentre le altre due sono al momento le uniche ricoverate. Si tratta di una ragazza di 17 anni per la quale sono in corso accertamenti per un’insufficienza renale e una bambina di 12 che presentava politraumi da granata. Non presentano, in linea di massima, sintomi di malnutrizione grave. Una delle strutture dell’ospedale dedicata all’accoglienza dei familiari dei pazienti è destinata a quelli provenienti da Gaza, in accordo con la Prefettura di Firenze vengono gestiti i ricongiungimenti e l’assistenza post ricovero in base alle esigenze di ognuno. Si tratta di persone (bambini e familiari) che non torneranno a casa, sicuramente non nel breve periodo e l’assistenza sanitaria è solo una parte dell’impegno del Meyer. Le richieste di presa in carico possono arrivare da più parti e la risposta del Meyer è immediata e sempre positiva, indipendentemente dalla gravità della patologia. Ma alla fine è sempre l’autorità israeliana a decidere chi può uscire da Gaza e in passato si sarebbero verificati casi in cui l’ok non è arrivato in tempo.

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