Ieri la notizia è arrivata “come un fulmine a ciel sereno” ha gridato Stefano Massini dall’Arengario di Palazzo Vecchio. Che il cielo fosse sereno, tra il Comune e il Governo sulla questione Pergola, è affermazione ardita; sin dal suo arrivo alla direzione artistica il centrodestra a tutti i livelli ha storto il naso, scontro diventato conclamato con l’allontanamento dell’ex direttore Marco Giorgetti. E’ stata invece senz’altro un fulmine (e evento mai accaduto prima) la notizia delle dimissioni di tre consiglieri (su sette) dalla commissione ministeriale che deve decidere le sorti del teatro. Se ne sono andati i rappresentanti di Regioni, Province e Comuni giudicando “pretestuose” le motivazioni per un possibile declassamento da Teatro Nazionale (la Pergola lo è sin dalla riforma che li ha creati) a “teatro cittadino”. Le motivazioni, ufficiali, sarebbero da ricercare nel “programma”, quella stagione che il direttore artistico e la Sindaca (che del teatro della Toscana è presidente) hanno voluto presentare in piazza della Signoria, chiamando a raccolta la città. Toni Servillo, Gabriele Lavia, Elio Germano, Virgilio Sieni, Luca Marinelli, ritorni di compagnie che mancavano a Firenze da anni… sono questi i nomi che hanno valso alla Pergola 20 punti in meno? Massini si rivolge così alle circa 300 persone presenti (una folla, se questa fosse “solo” una conferenza stampa). C’è Piero Pelù che parla di Culturicidio (Un popolo senza cultura è un popolo senza testa, quindi si governa molto meglio), Nicola Fratoianni, molti dipendenti del teatro (“non ve lo meritavate” dice loro Massini). “Vogliono declassare il teatro? Noi lo facciamo promuovere dai cittadini” le parole della sindaca Funaro parla di “bullismo istituzionale”. Il declassamento non è solo questione di prestigio ma di finanziamenti (molti meno, per un teatro cittadino). Ma la battaglia è soprattutto politica. E domani il Ministro Giuli sarà a Firenze per inaugurare lo spazio lasciato vuoto dalla gru degli Uffizi.
FIRENZE - POSSIBILE DECLASSAMENTO PERGOLA: E’ SCONTRO APERTO TRA COMUNE E GOVERNO
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