PRATO - Protezione civile, vertice in Comune con il capo nazionale Ciciliano. Il commissario: “Nuovo approccio condiviso”

Al tavolo anche la prefetta, i sindaci dei comuni dell'area pratese e gli enti che si occupano degli interventi e manutenzione sul territorio. Obiettivo riuscire a scrivere un documento operativo
Samuela Pagliara
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“Non si può lavorare solo in emergenza, ma è necessario un nuovo approccio affinché i piani di protezione civile comunale sul rischio idrogeologico siano sempre aggiornati e la resilienza del territorio tenuta alta grazie ad attività di revisione e previsione costante”. Con queste parole il capo della protezione civile nazionale Fabio Ciciliano ha aperto il summit organizzato nel salone consiliare del Comune di Prato dal commissario prefettizio Claudio Sammartino alla presenza del presidente della Regione Eugenio Giani. Un primo incontro, durato un paio d’ore, che segna un passo in avanti per l’avvio del procedimento di aggiornamento e revisione del piano comunale di protezione civile in scadenza nel 2026.

“La condizione di Prato non è unica- spiega il capo della Protezione Civile- il 94% dei comuni italiani è fragile e siamo davanti ad eventi che si stanno ripetendo con maggiore intensità e frequenza- aggiunge Ciciliano- Sono qui per dare il mio contributo per fare fronte comune davanti a queste nuove esigenze e per rafforzare la resistenza del territorio: serve dinamicità”

L’obiettivo del commissario quello di consegnare alla città, e a chi la amministrerà alla scadenza del suo mandato, un documento aggiornato ed operativo realizzato grazie alla collaborazione di tutte le istituzioni e gli enti che si occupano di rischio idrogeologico a livello locale e nazionale.

“La caratteristica di questo approccio -spiega Sammartino– è quella di voler creare un team di lavoro con le strutture nazionali, regionali e tutti gli enti titolari degli interventi sul territorio capace di lavorare insieme nella fase dell’analisi dei rischi cercando di sincronizzare interventi di manutenzione infrastrutturale sul territorio con quella di analisi. Il documento avrà valenza operativa e guiderà gli interventi sul territorio anche fuori dall’emergenza”.

Al tavolo anche la prefetta di Prato Michela La Iacona, il presidente della provincia Simone Calamai e i sindaci dei comuni dell’area pratese, vigili del fuoco, consorzio di bonifica e autorità di bacino distrettuale dell’appennino settentrionale.  

“Incontro molto utile- commenta Giani- che ha messo in evidenza gli aspetti su cui lavorare in un gioco di squadra per poter sviluppare non solo le azioni che portano ai ristori per imprese e popolazione ma anche per capir quali sono le opere che andranno accelerate. Il fatto di iniziare un lavoro condiviso è molto importante e per questo ringrazio il Commissario”.

L’intero territorio pratese, durante l’alluvione del 2023, si è dimostrato estremamente vulnerabile. Le immagini di quei giorni e della devastazione restano impresse negli occhi di tutti. In vista del prossimo autunno, e inverno, i cittadini attendono risposte concrete. Una richiesta che si fa più pressante anche in seguito alla richiesta di rinvio a giudizio per omicidio e disastro colposo,  chiesta dalla Procura di Prato per undici persone tra ex amministratori, responsabili e dirigenti in seguito ai fatti del 2 novembre.

Un approccio, quello di Sammartino, che come chiarisce è rivolto alla sicurezza in generale: “Intanto la protezione civile, poi le altre sfaccettature della parola intesa come “safety” da applicare in tutti i contesti nei quali vivono i cittadini: ambiente territorio e anche prevenzione e difesa da danni a cose e persone”.

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