PRATO - Regionali, Giani a Prato lancia il “Patto per la cultura”. La proposta: “Una parte degli incassi dei musei nazionali resti in Toscana”

A Manifatture Digitali il lancio delle idee del candidato del centrosinistra per il settore della cultura: "Il nostro ulteriore impegno per un capitolo che è centrale". La capo di Gabinetto: "La cultura è un tema trasversale che tocca tanti ambiti a cominciare da lavoro e welfare"
Nadia Tarantino
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Una legge regionale per la cultura con un focus sui teatri dello spettacolo dal vivo e il 20 per cento degli introiti dei musei statali stornato ai territori. Insieme ad un assessore dedicato, sono i pilastri del Patto per la cultura che Eugenio Giani, presidente uscente della Regione Toscana e candidato del centrosinistra per il secondo mandato, ha lanciato oggi, giovedì 2 ottobre, ad una folta platea di operatori del settore riuniti a Prato, a Manifatture Digitali, la casa delle produzioni cinematografiche e televisive intitolata a Francesco Nuti.

“Patto per la cultura – ha spiegato Giani –  significa finalizzare l’impegno su quei capitoli che vivono la cultura, appunto, come elemento protagonista. Intendiamo fare della cultura uno degli elementi forti del Governo regionale, non vogliamo che venga relegata a semplice divertimento. La cultura è centrale per una regione come la nostra che vive il profilo culturale come identità attrattiva riconosciuta nel mondo”. Un progetto di ampio respiro che necessita di risorse da aggiungere a quelle che la Regione già stanzia. Ecco che Giani esce dai confini toscani: “Proporrò alla conferenza Stato-Regione di affermare un metodo che consiste nel destinare il 20 per cento degli incassi dei musei statali ai territori che li ospitano per fare in modo che la cultura viva di una propria autonomia finanziaria”. Una proposta che, condotta in porto, consentirebbe di impegnare risorse per le iniziative culturali anche “al di là delle emergenze di Bilancio che ogni Regione ha e che per la Toscana è la sanità”. Chiaro l’obiettivo del candidato del centrosinistra: “Pensiamo agli Uffizi – ha detto – se una parte degli incassi fosse riversata ai territori, avremmo molti più soldi a disposizione per la cultura senza intaccare altri capitoli di spesa”.

Nell’ultimo anno la Regione ha aumentato da 30 a 32 milioni la parte corrente del Bilancio destinata alla cultura: “Una scelta precisa, un impegno che dimostra quanto teniamo a questo settore”, le parole di Giani.

Eugenio Giani, parlando alle istituzioni culturali e ai suoi operatori, ha espresso un desiderio: “Mi piacerebbe che nei prossimi cinque anni una città toscana diventasse Capitale della Cultura – ha detto – l’ultima volta è stata Pistoia nel 2017. Intanto il Comune di Fiesole si è candidato e so che altri faranno lo stesso, spero che questo titolo torni nella nostra regione”.

Giani ha fatto chiaramente capire che nella prossima legislatura, se sarà di nuovo lui a guidare  la Regione, ci sarà un assessore alla Cultura. “Come già in questi cinque anni, anche nei prossimi è forte la voglia e l’esigenza di mettere la cultura al centro – ha detto Cristina Manetti, capo di Gabinetto della Regione – parliamo di un tema trasversale che significa lavoro e welfare oltre a tanti altri ambiti. C’è necessità di un programma di Governo specifico e a questo tendiamo”.     

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