Serve una rinnovata attenzione per l’artigianato, ossatura dell’economia toscana da preservare creando un ambiente favorevole alle imprese attraverso politiche di sostegno al credito, alla transizione energetica, all’innovazione e alla formazione.
Questa la sintesi delle richieste che Confartigianato Imprese Toscana ha presentato ai tre candidati alla presidenza della Regione, riuniti stamani a Manifatture Tabacchi per un confronto con il mondo dell’impresa artigiana sulle priorità da portare avanti in caso di elezione nei prossimi cinque anni di governo della Toscana.
Confartigianato ha dimostrato con i numeri quanto l’artigianato rappresenti un pilastro fondamentale per la Toscana dove sono presenti 98.474 imprese artigiane, il 25% del totale, con 229.767 addetti. Altro dato importante è che in Toscana 317.710 imprese, la quasi totalità delle imprese attive, sono microimprese, ossia con meno di 10 addetti. Occupano 578.438 persone, quasi il 49% degli occupati. Dimensioni piccole significano necessità di maggiori tutele ed è qui che devono entrare in campo le istituzioni pubbliche, Regione in primis. “Un modello – ha detto Ferrer Vannetti, presidente di Confartigianato Toscana – che riservi una rinnovata attenzione per l’artigianato nel prossimo Programma Regionale di Sviluppo e che veda la Toscana favorevole alla riforma della legge quadro sull’artigianato”.
Dal report risalta la vocazione manifatturiera della Toscana, che è al 19° posto tra 212 regioni dell’Unione europea per occupati. Ad oggi sono 47.344 le imprese manifatturiere registrate in Toscana di cui più della metà (54,8%) è rappresentato dalle 25.928 artigiane. Gli ultimi quattro anni sono stati caratterizzati da una elevata instabilità tra guerre, crisi energetiche, stretta monetaria, rallentamento del commercio globale e dazi statunitensi. Ciò nonostante in questo periodo la domanda di lavoro delle imprese ha sostenuto in Toscana un aumento dell’occupazione dell’8,2% tra il 2021 e il 2025, pari a 126.400 occupati in più, dato superiore alla media nazionale e che rende la Toscana la 2° regione più dinamica tra quelle del Centro-Nord, dopo la Valle d’Aosta. “Chiediamo – ha concluso Vannetti – una politica economica regionale che guardi con la dovuta attenzione alle due basilari vocazioni produttive della Toscana, ovvero manifattura e turismo” che “devono essere gestite in modo sinergico e ragionato, puntando ad attività, sia nel manufatturiero che nei servizi, a più alto valore aggiunto e perseguendo una crescente produttività e benessere diffuso”.
FIRENZE - REGIONALI, CONFARTIGIANATO: “PIU’ ATTENZIONE PER PMI E MPI”
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