FIRENZE - EDILIZIA, DAL BOOM AL RISCHIO FRENATA

Redazione
LIVE

Si sta esaurendo la spinta propulsiva dettata dal Pnrr, da una serie importanti opere pubbliche realizzate sul territorio e da vari bonus,che ha portato l’edilizia dell’area metropolitana di Firenze a registrare 18mila addetti nel 2024 con un incremento di oltre il 35% rispetto ai cinque anni precedenti. Cosa accadrà al settore quando terminerà l’effetto leva? Secondo Fillea Cgil c’è il rischio reale di un crollo.
“Esaurita la spinta dei bonus edilizi e delle grandi opere pubbliche, senza una vera programmazione di lungo periodo e una politica industriale capace di mettere al centro l’uomo e l’ambiente, – afferma il segretario generale di Fillea Cgil Firenze Marco Carletti – rischiamo di trovarci presto con un settore in frenata e in difficoltà”.
Per questo è fondamentale che le istituzioni locali lavorino già ora a una programmazione di lungo periodo che dia risposte sociali, urbanistiche ed economiche.
Si parte dai numeri. A Firenze e provincia il reddito medio imponibile Irpef si ferma sotto i 24.000 euro annui ma il costo delle abitazioni è diventato insostenibile: oltre 6.000 €/mq nel centro di Firenze e tra 3.300 e 3.800 €/mq nelle aree periferiche. Gli affitti hanno raggiunto i 20 €/mq al mese, equivalenti a 1.000 euro per un appartamento di 50 mq, mentre molti lavoratori e pensionati faticano ad arrivare a fine mese. Oltre il 12% delle famiglie richiede il contributo al canone di locazione e nel triennio 2022-2024 sono stati disposti oltre 2.700 sfratti all’anno. “Data questa situazione, è necessario – afferma Carletti – avviare un piano sociale straordinario per la casa, rivolto a tutti, non solo ai giovani, che rimetta al centro la coesione sociale e la dignità dell’abitare. Un piano che risponda ai bisogni reali di una popolazione sempre più anziana, e che promuova una vera rigenerazione urbana, sociale e ambientale”.
Tra le priorità individuate per la Città Metropolitana di Firenze: recuperare e rigenerare il patrimonio pubblico fatiscente e gli Erp fiorentini; sostituire il modello del social housing con edilizia pubblica e sociale; riqualificare le aree degradate prima di costruire nuove abitazioni; realizzare servizi e spazi collettivi nei quartieri sprovvisti; incrementare il patrimonio di edilizia residenziale pubblica; migliorare la sicurezza e l’efficienza energetica del patrimonio abitativo; costruire residenze universitarie pubbliche; restituire la città Unesco ai cittadini.
“La casa è un diritto sociale fondamentale, sancito dalla Costituzione e riconosciuto dalla Corte costituzionale – conclude Carletti -. Non può essere lasciata alle logiche del mercato. Per questo chiediamo con forza al Governo di assumere una strategia chiara: più case, meno bombe”.

Articoli correlati

Qualcosa che sia per te.