PRATO - Alluvione 2023: aperto il processo con tanti imputati eccellenti. Numerose parti civili a Montemurlo, solo una a Prato

Al via l'udienza preliminare dopo le undici richieste di rinvio a giudizio avanzate dalla procura. Nell'elenco anche Matteo Biffoni e Simone Calamai. Contestati i reati di omicidio colposo e disastro colposo. Il giudice ha dichiarato responsabili civili il ministero delle Infrastrutture, la Regione Toscana e i Comuni di Prato e di Montemurlo
Nadia Tarantino
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A due anni dall’alluvione del 2 novembre 2023 sono undici gli imputati per i quali oggi, mercoledì 19 novembre, si è aperta l’udienza preliminare. Con un territorio ancora ferito, con danni ancora visibili e con la paura che si scatena ad ogni allerta meteo, quelle terribili ore sono approdate in un’aula giudiziaria, davanti al gup Malerba che dovrà decidere sulle richieste di rinvio a giudizio avanzate dalla procura di Prato. Omicidio colposo e disastro colposo le accuse mosse a vario titolo nei confronti di amministratori e tecnici dei Comuni di Prato e di Montemurlo, del Genio civile Valdarno centrale e del quarto tronco Autostrade per l’Italia. Nell’elenco degli imputati figurano, tra gli altri, Matteo Biffoni, sindaco di Prato all’epoca dei fatti (avvocato Nicolosi), e Simone Calamai, sindaco di Montemurlo (avvocati Rocca e Santini). Nessuno dei due presenti in aula stamani, al pari degli altri con l’eccezione di Sergio Brachi e Pamela Bracciotti, rispettivamente capo e dirigente della Protezione civile (avvocati Bertei e Palena), e Fabio Martelli, responsabile di settore del Genio civile Valdarno centrale (avvocato Lombardo).

Imponente la mole di carte messa insieme dalla procura nei due anni di indagine preliminare allo scopo di accertare le responsabilità – se responsabilità ci sono state – che provocarono la morte di Antonio Tumulo a Prato (l’uomo fu trascinato via dalla piena del torrente Bardena mentre era in macchina e cercava di tornare a casa) e di Alfio Ciolini a Montemurlo (l’uomo annegò nel salotto di casa riempito dall’esondazione del torrente Bagnolo), oltre a milioni e milioni di euro di danni cittadini e imprenditori. Danni ingentissimi a fronte dei quali sono diciannove le parti civili a Montemurlo (avvocato Belli) oltre ai parenti di Ciolini (avvocati Torri, Cini e Pazzaglia), mentre una parte civile – soltanto una – per quanto riguarda il territorio di Prato, e cioè un familiare di Tumulo (parte civile, con l’avvocato Veltri, anche il cinese che si salvò dopo essere finito con la propria macchina nel fiume Bisenzio all’altezza del casello autostradale Prato est, ma l’avvocato D’Ascia che difende Luca Della Longa, direttore del quarto tronco Autostrade per l’Italia, ha sollevato una eccezione di competenza territoriale in quando il punto in cui avvenne l’incidente ricade sotto il comune di Campi Bisenzio e, dunque, sotto la giurisdizione di Firenze).

L’udienza preliminare, come già l’inchiesta, si preannuncia complessa. Il tema è soprattutto tecnico oltre che spinoso: si trattò di una pioggia eccezionale al punto di rendere imprevedibili le conseguenze? O il territorio non era adeguatamente preparato a reggere un evento di quel tipo? E, nel caso, non era preparato perché?

La procura ha posto quesiti precisi a esperti in idrogeologia, idraulica fluviale e protezione civile: cause dell’alluvione, concause legate all’omessa, incompleta o errata manutenzione, valutazione dell’emergenza idrica e successive indicazioni precauzionali fornite ai cittadini. Il 2 novembre 2023 fiumi e torrenti esplosero. Esplosero letteralmente. Bombe che ricoprirono interi abitati di acqua, fango e detriti. Per gli investigatori solo il risultato di piani di previsione e di intervento di protezione civile inefficaci, ancora di più perché adottati successivamente al precedente di trenta anni prima quando si verificò l’esondazione della Bardena. Una delle questioni che saranno affrontate è anche quella dei presunti mancati interventi sui corsi d’acqua ritenuti più sensibili come la Bardena, appunto, sul versante pratese, e lo Stregale sul versante montemurlese oltre all’aggiornamento della mappa delle aree a rischio. Infine: dopo il 2 novembre altre piogge hanno provocato ulteriori danni, a Prato come a Montemurlo. E anche su questo si dovrà fare luce. Il giudice ha dichiarato responsabili civili il ministero delle Infrastrutture, la Regione Toscana e i Comuni di Prato e di Montemurlo. Per l’accusa, per le difese e anche per le parti civili sarà una lunga battaglia giudiziaria e, salvo colpi di scena, nessuno degli imputati chiederà riti alternativi. Prossima udienza il 17 dicembre.

Tutti gli imputati: Matteo Biffoni, Simone Faggi (avvocati Nicolosi e Denaro), Valerio Barberis (avvocato Nigro), Simone Calamai, Valentina Vespi (avvocato Nicolosi), Pamela Bracciotti, Sergio Brachi, Sara Tintori (avvocato Mercuri), Stefano Grossi (avvocato Denaro), Fabio Martelli, Luca Della Longa. (nadia tarantino)

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