A settembre era arrivata la Via, valutazione di impatto ambientale, alla pista parallela convergente all’autostrada di 2200 metri dell’aeroporto di Peretola con l’indicazione di 14 prescrizioni ambientali da rispettare. Adesso quel documento ha anche l’ok del ministero dell’ambiente. Scontata quindi la soddisfazione di Toscana Aeroporti che è pronta a partire con i lavori dopo la conferenza dei servizi. La ditta c’è già, non serve bando di appalto, è quella che si sta occupando dell’Aeroporto di Pisa. Dopo 30 anni che si parla della nuova pista anche Naldi fa fatica ad annunciare tempi certi ma ci prova: inizio lavori estate 2026, fine 2029. Il problema semmai è politico perchè l’ok del Ministero potrebbe avere sul neonato Campo Largo in Regione Toscana l’effetto di quel contorno avariato al pranzo di Natale: non è la portata principale ma riesce a rovinare il pasto a tutta la famiglia. Sei anni fa i contrari allo sviluppo dell’aeroporto di Peretola avevano lanciato la battaglia amministrativa e l’avevano vinta costringendo Toscana Aeroporti a presentare un nuovo masterplan (quello che ha appena ricevuto l’ok). Adesso ci riprovano. Lorenzo Falchi, capogruppo AVS in Consiglio Regionale ma ancora sindaco di Sesto Fiorentino, ha già annunciato un nuovo ricorso al Tar. Stessa cosa faranno Campi Bisenzio e Calenzano. Il movimento cinque stelle appoggia. Nulla di nuovo rispetto alle loro posizioni, ribadite anche in campagna elettorale. Il problema è che adesso fanno parte della stessa squadra nel governo regionale che (almeno nelle intenzioni del suo Presidente, di grossa parte del PD e di Italia Viva) l’aeroporto lo vuole. Eugenio Giani minimizza bollando le nuove barricate sull’Aeroporto come un elemento divisivo su altri cento che invece accomunano gli alleati del campo largo. Un contorno, appunto. Vedremo quanto influirà sulla tavolata che, al momento, appare più ristretta.
FIRENZE - AEROPORTO: L’OK ALLA NUOVA PISTA RESTRINGE IL CAMPO LARGO
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