Toscana terra di campagna, dalla notte dei tempi legata allo sviluppo dei suoi prodotti agroalimentari. Ma nel 2025 anche la più semplice delle tradizioni vive le complicazioni e la competitività di un sistema che si sta evolvendo. Innovazione e sostenibilità, i nuovi paradigmi nell’agricoltura, passano attraverso i canali finanziari europei: ovvero la Politica Agricola Comune (PAC), i finanziamenti del FEASR e i programmi nazionali e regionali che, sul territorio. Gli effetti concreti sono visibili sui campi – e sui conti. Basti pensare che l’anno scorso in Toscana sono stati erogati quasi 160milioni di euro di pagamenti regionali distribuiti da ARTEA, il livello più alto mai raggiunto in valore assoluto. Flussi che non sono però solo numeri, ma rappresentano investimenti produttivi, progetti di agricoltura di precisione, interventi per la riduzione degli input chimici, misure a sostegno dei giovani agricoltori e opere per la valorizzazione delle filiere DOP/IGP.
Un esempio? L’ultimo bando in ordine cronologico emesso dalla Regione e finanziato con risorse europee, ha riguarda l’imprenditoria giovanile: con 151 proposte progettuali, 1.482 soggetti coinvolti e richieste per oltre 40 milioni di euro, il bando ha di gran lunga superato le aspettative, sintomo di un settore che ha riguadagnato appeal anche nelle fasce più giovani della popolazione. L’azione coinvolge l’intero spettro produttivo toscano: dal settore zootecnico a vitivinicolo, cerealicolo, olivicolo, officinale, florovivaistico, fino all’economia circolare e alla gestione forestale.
Se si parla di risorse e prospettive, tuttavia, pesa l’ombra della revisione della PAC: le nuove regole finanziarie e gli aspetti della sostenibilità prospettate finora spaventano i produttori, che temono – come è stato ad esempio per l’automotive – che la spinta del Green Deal verso la sostenibilità non venga affiancata da finanziamenti adeguati, e che ricadrà come costo sulla filiera. Se l’orizzonte da qui al 2035 è quello di spingere verso colture più resilienti, agricoltura di precisione e riduzione degli input chimici, le richieste che arrivano dai territori riguardano formazione, sburocratizzazione e sostegno bancario.
TOSCANA - AGRICOLTURA: SPINTA DEI GIOVANI, MA SI TEME LA NUOVA PAC
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