“Se sei una donna vittima di violenza, premi il tasto giusto”: è questo il messaggio che da alcune settimane accompagna i passeggeri dei bus di Autolinee Toscane a Prato. Un invito forte e diretto non solo a chiedere aiuto, ma anche a non voltarsi dall’altra parte davanti a comportamenti violenti contro le donne.
La campagna, nata dalla collaborazione tra il Centro antiviolenza La Nara e Autolinee Toscane, ha l’obiettivo di far sapere che a Prato c’è un luogo sicuro al quale le donne possono rivolgersi per essere ascoltate, aiutate, supportate e protette.
La campagna è stata presentata oggi in Palazzo comunale. Da oltre un mese, su decine di autobus in circolazione nell’area pratese, sono stati affissi pendini con il numero del Centro La Nara e con il 1522, il numero nazionale antiviolenza. Lo slogan – “Sui nostri bus c’è posto per il rispetto. Sempre.” è lo stesso che campeggia nella biglietteria della stazione centrale e sui canali social digitali dell’azienda di trasporto pubblico.
E’ la dimensione pubblica che rende l’autobus un mezzo efficace per veicolare un messaggio che riguarda tutti: quello della violenza contro le donne che va oltre la sfera privata traducendosi in una responsabilità collettiva.
“I mezzi pubblici sono utilizzati ogni giorno da migliaia di persone: donne, uomini, giovani, anziani, di ogni provenienza. In questo contesto così variegato e quotidiano, rendere visibile l’informazione su come chiedere aiuto in caso di violenza di genere rappresenta un modo efficace per raggiungere chi, spesso in silenzio, vive situazioni di sofferenza e paura – commentano Francesca Ranaldi e Paola Papi del Centro antiviolenza La Nara – ancora molte donne che subiscono violenza di genere non sanno a chi rivolgersi. Vedere quel numero di telefono o quel messaggio di supporto mentre si è sedute su un autobus può essere il primo passo verso la consapevolezza che una via d’uscita esiste”.
Il Centro antiviolenza la Nara, attivo su tutta la provincia di Prato dal 1997, collabora con enti e operatori multidisciplinari del territorio, lavorando insieme alle donne per un reale percorso secondo un progetto personalizzato. Dalla sua apertura ad oggi il Centro La Nara ha accolto e accompagnato in un percorso di uscita dalla violenza più di cinquemila donne e dato ospitalità nelle sue strutture non solo alle donne ma anche ai loro figli minori.
“Autolinee Toscane è tutti i giorni in strada, trasporta, sposta, muove migliaia di persone, fra cui oltre il 60% è di genere femminile – commenta Arzachena Leporatti, brand e community manager – l’autobus deve parlare alla comunità anche di questi temi perché solo così possiamo contrastare la violenza e le molestie, anche quelle che possono accadere sui mezzi pubblici”.
Il 25 novembre sarà il giorno anche dell’inaugurazione al Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci del progetto “Vorrei che voi mi vedeste” (apertura fino all’11 gennaio 2026). Un titolo che richiama al fatto che la violenza di genere si nutre di invisibilità. È da questa consapevolezza che nasce l’iniziativa, promossa dal Centro antiviolenza La Nara con il supporto di Autolinee toscane, che ne ha sostenuto la produzione, con il patrocinio e il contributo del Comune di Prato. Un progetto che ha scelto il linguaggio universale dell’arte – fotografia e narrazione – per raccontare ciò che troppo spesso resta nascosto. L’installazione ripercorre i femminicidi avvenuti in Toscana dal 2014 al 2025, con un duplice obiettivo: ricordare le vittime, anche quelle più invisibili, e sensibilizzare il pubblico. Ogni storia è raccontata attraverso un’immagine di Arianna Senesi e un testo di Anna Bardazzi .
“Pensiamo sia fondamentale essere a fianco del Centro antiviolenza La Nara di Prato e Autolinee Toscane in questo percorso di denuncia e sensibilizzazione verso il tema della violenza sulle donne – il commento di Stefano Collicelli Cagol – il Centro Pecci, attraverso diverse attività, dalle mostre agli eventi, è impegnato a rendere collettiva la responsabilità al contrasto delle violenze sulle donne”.