“L’Italia sta scomparendo” profetizzava la settimana scorsa Elon Musk in un post su X con tanto di bandiera tricolore tra le fiamme. Al di là della personale campagna contro la denatalità del miliardario americano, padre di 14 figli, è vero che i bambini nati lo scorso anno in Italia hanno raggiunto il minimo storico dal 1861. Il cosiddetto inverno demografico (cioè il calo delle nascite sommato a all’invecchiamento della popolazione) è particolarmente accentuato in Toscana che ha una delle quote più elevate di popolazione anziana in Europa e unità media superiore a quella della UE. A questo si aggiungono coppie che rinviano di anni il momento per fare un figlio aumentando la bassa natalità. Secondo i dati Irpet nel 1955 si contavano appena 10 over 65 ogni cento residenti, oggi sono 27 ogni 100. Netto anche il crollo delle nascite: siamo passati da una media annua di circa 48.000 Nati a 20.000. Nei prossimi quarant’anni saremo 550.000 in meno e decisamente più anziani. La popolazione in età da lavoro perderà 612.000 persone mentre gli over 65 cresceranno di 148.000 unità. Numeri che hanno una profonda influenza sull’economia e sulla società e che quindi vanno, come si dice, governati. Dal Governo in primis con politiche e risorse, ma anche dalla Regione. Tra i processi da governare c’è sicuramente quello migratorio. Ma se parlassimo solo di numeri Irpet calcola che il “fabbisogno” di migranti per riequilibrare lo scompenso demografico è molto superiore a quello attuale. Ne servirebbero almeno il doppio.
FIRENZE - DATI IRPET: L’INVERNO DEMOGRAFICO È GIÀ ARRIVATO
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