RIETI - AUTISTA UCCISO, TRE ULTRà DEL RIETI FERMATI PER OMICIDIO

Alessio Poggioni
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Tre sono stati arrestati con l’accusa di omicidio volontario in concorso, e un altro è indagato per favoreggiamento. Ma potrebbe allargarsi il primo giro di vite tra gli ultrà reatini che domenica sera hanno assalito il pullman dei tifosi del Pistoia Basket, causando la morte dell’autista Raffaele MArianella, che era lì per accompagnare il collega. Dei tre fermati, età ed estrazioni diverse, due apparterrebbero a frange di estrema destra. In totale, però sono 12 le persone che sono state sentite, quelle che domenica notte dopo due colluttazioni avvenute durante la partita all’interno del palazzetto, hanno seguito il pullman, attendendo che la scorta si allontanasse, per poi superarlo, sbarrargli la strada, e colpirlo con sassi, mattoni e oggetti di ogni tipo. Il racconto del blitz, quasi certamente organizzato prima della partita (ci sarebbe riscontro su alcune chat degli ultras), è affidato tanto agli aggressori, quanto agli aggrediti: 45 tifosi pistoiesi che erano a bordo del pullman, che avrebbero raccontato alla Digos quanto avvenuto.
L’esito dell’azione, come si sa, è stato tragico. Secondo una prima ipotesi la morte dell’autista sarebbe stata causata da un mattone, che lo avrebbe colpito alla gola, recidendogli la carotide. Ma su questo l’autopsia potrà dare riscontro più preciso, così come l’esame del dna predisposto sull’arma del delitto.
Resta lo sgomento per una tragedia assurda, su cui tutto il mondo politico si è speso per denunciare la violenza inaccettabile ed esprimere cordoglio alla famiglia della vittima. Tiepida, invece, la reazione dello sport: ad oggi, la Federbasket ha stabilito che fino al termine delle indagini le partite casalinghe di Rieti si giocheranno a porte chiuse, ed è stato invocato un minuto di silenzio per la tragedia.

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