PRATO - Omicidio Denisa, Vasile potrebbe aver portato i figli a scuola prima di disfarsi del cadavere. Al vaglio la posizione della moglie

Dubbi sulla ricostruzione fornita dal reo confesso nei giorni scorsi. Le indagini proseguono a tappeto anche sui contatti telefonici del killer
Samuela Pagliara
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Sono ancora molti, troppi, i dubbi sulla ricostruzione degli omicidi confessati da Vasile Frumuzache. Il rumeno, che sabato scorso davanti al gip ha negato di aver ucciso altre donne oltre a Denisa e Ana Maria, potrebbe aver accompagnato i bambini a scuola prima di disfarsi del cadavere. In casa nei momenti successivi all’omicidio, sarebbe rimasta anche la moglie dell’uomo. Una ricostruzione diversa da quella fornita dallo stesso nei giorni scorsi, il quale aveva detto che la moglie si trovava fuori dalla Toscana insieme ai bambini. Un dettaglio importantissimo che restituirebbe alla vicenda contorni ancora più inquietanti. La testa di Denisa, bruciata nel giardino di casa, di notte, con moglie e figli all’interno. A smascherare il castello di menzogne sono state anche le prime risultanze dell’autopsia effettuata sui resti di Denisa. Non un coltello da cucina ma una mannaia, non nel residence come ribadito da Frumuzache ma altrove. Ieri i carabinieri hanno effettuato un ulteriore sopralluogo nella casa di Monsummano alla ricerca di altri oggetti, tracce, dettagli utili a ricostruire i passaggi. La zona, che presenta in alcuni punti una vegetazione piuttosto fitta, potrebbe nascondere altro. Altri oggetti personali riconducibili a donne scomparse o, peggio ancora, i loro resti. I militari hanno portato via quattro cellulari, uno dei quali ritrovato sotto al sedile della sua Golf, l’auto utilizzata per trasportare il corpo di Denisa dal residence in via Ferrucci fino al casolare di Montecatini. Difficile, per chi indaga, anche che l’uomo abbia agito da solo, si rafforza  l’ipotesi che per compiere l’ultimo delitto sia stato aiutato. Resta ancora da chiarire la cronologia del delitto, quando si sarebbe disfatto del corpo e quando con esattezza avrebbe bruciato la testa di Denisa. Quello emergerebbe è che Vasile, il giorno dopo l’omicidio, ha accompagnato i figli a scuola prima di recarsi nel casolare di Montecatini dove ha nascosto, tra i rovi, il corpo decapitato della donna. La moglie sarebbe quindi rimasta a casa e non in viaggio, come raccontato inizialmente da Frumuzache. La sua posizione è adesso al vaglio di chi indaga.  Intanto, il vigilantes 32enne, è stato trasferito a Sollicciano in regime di massima sicurezza. Ulteriori dettagli potrebbero emergere dai telefoni cellulari dell’uomo, non si esclude che possano appartenere ad altre donne. Uno dei tanti rituali, inspiegabili e macabri, che il killer ha adottato nei due omicidi.

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