PRATO - Trovato morto nel residence, la versione del ferito: “Volevamo morire perché schiacciati dai debiti”

Ancora in corso accertamenti e attesa per l'esito dell'autopsia in programma lunedì per spiegare definitivamente cosa è successo nella camera 107 del Residence Ferrucci, lo stesso da cui scomparve due mesi fa la escort poi trovava uccisa
Nadia Tarantino
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Droga e debiti: un mix a cui i due uomini trovati ieri – uno morto e l’altro ferito – in una stanza del Residence Ferrucci, nell’omonima via,  non hanno saputo reggere. C’è questo dietro la tragedia scoperta dalla polizia intervenuta nella tarda mattina dopo le segnalazioni dei condomini che avvertivano un insopportabile cattivo odore provenire dal primo piano. La procura di Prato ha ricostruito in poche ore quanto successo nella stanza 107, di fronte ad un’altra stanza degli orrori, quella in cui appena due mesi fa ha trascorso le sue ultime ore di vita la escort romena Maria Denisa Paun Adas, poi trovata morta in un bosco a Montecatini. Come spiega il procuratore, Luca Tescaroli, le vittime sono due fidanzati: Maurizio Drovandi, 51 anni, pratese, impiegato del Monte dei Paschi di Siena, trovato morto con una profonda ferita al collo, e un 55enne romano, soccorso con ferite superficiali alla gola. Una relazione, la loro, che andava avanti da una decina di anni. I due, secondo la ricostruzione investigativa avvalorata dall’interrogatorio reso dall’uomo ferito, si sarebbe ritrovati in un mare di debiti “a seguito delle continue assunzioni di droga” e avrebbero fatto un ultimo patto: suicidarsi insieme tagliandosi la gola. Un proposito riuscito solo a metà. Le dichiarazioni dell’uomo sono ancora al vaglio della Squadra mobile e si cercano riscontri anche dagli accertamenti della Scientifica e soprattutto dall’autopsia che sarà eseguita lunedì.  
Da una ventina di giorni i due uomini vivevano nel residence dopo aver venduto ognuno la propria casa e il 55enne anche il suo panificio. Non è bastato questo, evidentemente, a risolvere i problemi economici, a saldare i debiti.
Ad allarmare i condomini non solo l’odore nauseabondo, ma anche il continuo e incessante abbaiare del cane del bancario, un Rottweiler che, in forte stato di agitazione, ha ritardato l’ingresso dei soccorritori nella camera. Solo dopo che un veterinario ha calmato e portato fuori l’animale, è arrivata la risposta a quell’aria irrespirabile. La morte di Drovandi risalirebbe a mercoledì, il giorno in cui dal suo telefonino è partito l’ultimo messaggio. Il compagno avrebbe provato a morire procurandosi diversi tagli alla gola; le ferite riscontrate sono tutte superficiali seppure la perdita di sangue è stata importante. Per la versione definitiva alla vicenda si dovrà aspettare ancora qualche giorno. Mancano i tasselli più importanti, quelli a conferma oppure no del racconto fatto alla polizia.  

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