Quella che va ad iniziare potrebbe essere la settimana decisiva per capire chi, il prossimo ottobre, si sfiderà per la poltrona di governatore della Toscana. La situazione, al momento, sembra essere già ben delineata ma mancano ancora tutte le ufficialità. A partire da quella della data del voto, che tutti sanno essere il 12 ottobre ma che ancora non è stata formalizzata.
Se poi ci spostiamo sulla scelta dei candidati dei due principali schieramenti, anche qui il duello annunciato tra il presidente uscente Eugenio Giani per il centrosinistra e l’attuale sindaco di Pistoia Alessandro Tomasi per il centrodestra è già partito da tempo senza però avere la consacrazione ufficiale dei rispettivi schieramenti.
E se per Tomasi, dopo gli stop and go dei mesi scorsi, l’incoronazione sembra essere a questo punto poco più di una formalità, con la convocazione del tavolo di coalizione FdI-Fi-Lega-Noi Moderati per martedì, preludio all’ormai scontato annuncio ufficiale. Ecco che in casa Pd la situazione è ancora molto confusa. Verrebbe da dire in maniera paradossale. Giani, governatore uscente e quindi naturale aspirante al bis come è sempre avvenuto finora in Toscana, nei giorni scorsi ha avanzato ufficialmente la propria disponibilità, forte di sondaggi che lo mettono in posizione di forza e del sostegno di una vasta parte degli amministratori dem e della società civile. Ma ecco che, a mettere i paletti sul suo cammino, è proprio quel partito regionale chiamato invece a dare il via libera. Ieri Giani era a Roma e ha visto la segretaria Elly Schlein, forse con la speranza di ottenere direttamente da lei il via libera. Ma la segretaria, rispondendo a domanda precisa sulla ricandidatura dell’attuale governatore, ha preferito lanciare la palla in corner: “Siamo al lavoro in questi giorni – le parole di Schlein – per chiudere le alleanze vincenti nelle sei regioni che vanno al voto e ci stiamo lavorando con spirito unitario e con tutto il partito coinvolto”.
Più tranchant, invece, quanto emerso dalla riunione, andata in scena nelle stesse ore, tra oltre 150 tra amministratori e dirigenti Pd dell’area Schlein alla presenza del segretario regionale Emiliano Fossi e del deputato Marco Furfaro. “Dall’assemblea – si legge nella nota diffusa a fine lavori – è emersa irritazione e sbigottimento per le fughe in avanti di questi giorni, attraverso appelli e dichiarazioni perché minano, come visto anche sui media, il campo largo e l’alleanza con i Cinque stelle. Che può saltare proprio per questo motivo”.
Insomma, in casa Pd il clima è ancora tutt’altro che sereno. E domani Giani sarà di nuovo a Roma insieme a Fossi e Furfaro per incontrare la segretaria”.
TOSCANA - REGIONALI: SETTIMANA DECISIVA PER CANDIDATURE
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