Un record. Mai una coalizione era arrivata così vicina alle elezioni (mancano 51 giorni) senza avere un candidato ufficiale. C’è riuscito il centrodestra. Ma non è “Alessandro Tomasi?” risponde sorpreso l’elettore della strada, diciamo così…quello che non vive di politica ma nemmeno se ne disinteressa totalmente. No, ufficialmente non lo è. In campo da mesi, il sindaco di Pistoia è ancora fermo ai blocchi di partenza. Sta facendo campagna elettorale ma per conto suo. E c’è una bella differenza tra qualche intervista o volantinaggio e una campagna elettorale “di massa” gestita da tutti i partiti che fanno parte della coalizione. Se da un lato su Tomasi è arrivato il benestare della Lega direttamente dal suo segretario Matteo Salvini, Forza Italia non molla e continua a indicare i suoi candidati (il coordinatore Stella e la parlamentare Bergamini). Non è solo una questione di “nomi” (questa è l’accusa che viene rivolta alla stampa che continua a chiedere notizie), ma anche di programmi tanto che ognuno continua a presentare le sue proposte senza che l’elettore sia certo che siano poi quelle della coalizione (Marco Stella ad esempio propone l’irpef unica all’1,23%, se sarà una proposta che arriverà alle urne non si sa).
“Un sistema sanitario al collasso con 200 milioni di debiti che si accumulano ogni anno – spiega oggi a Controradio delineando per la Toscana una riforma strutturale che parta dal taglio delle spese improduttive”. La sanità ma anche l’edilizia sociale sarà (sarebbe) al centro delle sue proposte: “occorre – spiega – mantenere i nostri figli a vivere, lavorare e studiare qui”, questo, “vuol dire permettergli di avere una casa, quindi aiuto agli affitti, edilizia residenziale sociale, vuol dire creare condizioni di lavoro attraendo investimenti affinché i giovani restino in Toscana”. Magari partendo dalla ristrutturazione dei 5000 appartamenti sfitti in Toscana perchè non viene fatta una manutenzione ordinaria, spiega Tomasi puntando il dito contro la regione. Ed è proprio sul tema alloggi che Tomasi, espressione indiscutibile di Fratelli d’Italia, si spinge persino a “dire qualcosa di sinistra”: “Il governo Meloni sbaglia a non dare il contributo affitto. Lo sottolineo tre volte, è una sciocchezza non darlo”.
Insomma di carne programmatica al fuoco ci sarebbe ma il barbecue è ancora spento.
“Andiamo” “non possiamo” “perchè no? “stiamo aspettando Godot” scrive Beckett. Alla fine del suo dramma Godot non arriverà mai. Per il centrodestra in Toscana il finale dovrà essere diverso. Ma ancora si aspetta che il sipario si alzi.
TOSCANA - CENTRODESTRA: L’ATTESA DEL CANDIDATO è ORMAI UN RECORD
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