PRATO - Commissione parlamentare d’inchiesta sul rischio idrogeologico a Prato: critiche alla gestione del post alluvione fatta da Giani che replica puntando il dito contro il governo

Obiettivo capire se durante l'alluvione si è agito correttamente, comprendere come e quante risorse governative sono state impiegate sul territorio, e a che punto sono i comuni con l'aggiornamento dei piani di Protezione civile. Tra le proposte lo snellimento delle lunghe procedure burocratiche
Samuela Pagliara
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Semplificazione delle procedure burocratiche, più prevenzione, meno frammentazione delle competenze e attenzione a come vengono spese le risorse del governo sul territorio. Sono queste in sintesi le prime risultanze della Commissione parlamentare d’inchiesta sul rischio idrogeologico arrivata questa mattina, 15 ottobre, a Prato. La prima tappa del viaggio toscano dei parlamentari per verificare da vicino come la Regione sta fronteggiando la vulnerabilità del territorio davanti ad alluvioni ed eventi sismici e lo stato dell’arte degli interventi messi in atto. Guidata dall’onorevole Pino Bicchielli, è stata una giornata di audizioni e sopralluoghi nei punti nei quali si sono registrati i danni più ingenti nel 2023. Oggi la volta di Prato, con l’audizione del presidente della Provincia Simone Calamai ed la consigliera regionale Elisa Tozzi, presidente di una commissione analoga. Obiettivo capire se durante l’alluvione si è agito correttamente, comprendere come e quante risorse governative sono state impiegate sul territorio, e a che punto sono i comuni con l’aggiornamento dei piani di Protezione civile.  

“Sono mancati alcuni sistemi di allerta- spiega il presidente Pino Bicchielli- indubbiamente c’è qualcosa che non ha funzionato. La nostra Commissione è importante perchè per la prima volta lavoriamo in un’ottica di sistema. E’ necessario mantenere alto l’investimento sulla prevenzione e contemporaneamente una minore frammentazione delle competenze e responsabilità che rendono impossibile l’accertamento delle responsabilità davanti agli avvenimenti”.

Questi i punti fermi, condivisi da tutti i presenti, sui quali iniziare concretamente a lavorare in un’ottica nazionale. In Commissione anche due parlamentari toscane, Elisa Montemagni e la pratese Erica Mazzetti che ha sottolineato la necessità di alleggerire il complesso sistema burocratico e la proposta di lavorare alla stesura di un testo unico per il rischio idrogeologico e poi l’attacco “anni di manutenzioni non corrette hanno influito, Giani dovrà affrontare il tema dei finanziamenti”. Ed è proprio sulle risorse che si concentrano gli interventi al tavolo, sul banco degli imputati Eugenio Giani, nominato dal governo commissario straordinario per l’alluvione e presidente della Toscana: “Perché la regione non ha speso le ingenti risorse del governo sul contenimento del rischio idrogeologico?- chiede l’onorevole Alice Buonguerrieri (Fdi)- Sono passati due anni, perché ancora molte famiglie attendono ristori urgenti nonostante il governo abbia stanziato il necessario? Perchè le risorse date ai comuni non sono state spese? Siamo venuti qui per porre delle domande precise a Giani e chiediamo una risposta sui numeri che abbiamo in mano- continua l’onorevole- Su 180 milioni ne è stato speso solo il 25%, su 8mila domande di ristori presentate dalle famiglie, dai privati, ne sono state ammesse solo 8 mila per un valore complessivo di 270mila sui 672mila che avevamo stanziato, le risorse non vanno a terra per colpa della Regione- e ancora- su 82 milioni che il governo ha stanziato per la ricostruzione pubblica, per alcuni comuni, ne sono stati spesi solo 11 milioni”.  Attacchi anche nei confronti di Calamai che, come spiegato da Buonguerrieri: “Ha ammesso che i piani di protezione civile comunali non erano aggiornati al tempo dell’alluvione e che non lo sono neppure ora, ammettendo che i danni sarebbero stati contenibili se sarebbero state fatte le opere di prevenzione”.

“Io come commissario e come esponente delle istituzioni devo rispettare le leggi, i regolamenti e le norme che ci sono in Italia – chiarisce Eugenio Giani– Se ho speso meno di quello che potevo spendere chi fa le leggi, i regolamenti e le disposizioni attuative, il Parlamento ed il Governo, attraverso le mie risposte avrà gli strumenti per fare le leggi in modo meno burocratico e più agile per dare risposte ai cittadini. La Regione i soldi li ha spesi, più di 11 mila persone hanno ricevuto i ristori da 3 mila euro, lo Stato?”

“La presenza della Commissione rappresenta un momento di grande importanza per il nostro territorio per analizzare anche le necessità strutturali che permangono a distanza di due anni- ha dichiarato il presidente Calamai –  In particolare, è fondamentale che la filiera degli interventi previsti, come quelli di “lettera D”, possa essere attivata nel nostro territorio, solo attraverso di essi è possibile migliorare significativamente la situazione di rischio della nostra provincia.  Pertanto, la Provincia, il Comune di Montemurlo e tutti gli altri Comuni chiedono che siano messe a disposizione le risorse e gli strumenti necessari per intervenire efficacemente e migliorare la situazione esistente” – ha concluso- Sul tema della semplificazione, la rigidità dell’attuale sistema generi ancora numerose incertezze e rallentamenti, lasciando aperti diversi aspetti da chiarire”

Nel frattempo, nei prossimi giorni l’agenda fittissima di appuntamenti toccherà Agliana, Sesto Fiorentino, Calenzano, Campi Bisenzio, il Mugello, Valdarno e la Lucchesia e verranno ascoltati oltre ai sindaci e agli enti competenti, le categorie economiche e gli ordini professionali.

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