A Viareggio la politica non vive momenti di calma. Nelle scorse settimane, la città aveva vissuto le dimissioni in blocco della segreteria della Lega, contraria all’onda Vannacci che aveva deciso per la candidatura di Baldini alle regionali nel listino bloccato.
Ma oggi la questione si sposta sul Comune e sul sindaco Giorgio Del Ghingaro. Un vero e proprio terremoto politico, dopo che ieri tre consiglieri di maggioranza, hanno deciso di entrare nel gruppo misto. In questo modo, la giunta potrebbe non avere i numeri per continuare il proprio lavoro, tanto che lui stesso ha attaccato la scelta dei tre: “Senza maggioranza, si va a casa – ha detto a 50canale – I tre consiglieri si assumeranno la responsabilità di un nuovo commissariamento della città. Io non mi faccio ricattare da nessuno».
Ma come spesso accade la crisi delle ultime ore è soltanto la punta dell’iceberg: l’addio dei tre consiglieri segue l’annuncio del rimpasto di giunta da parte del sindaco, che sabato ha annunciato l’ingresso di Gabriele Tomei in qualità di vicesindaco, al posto di Valter Alberici, e una revisione delle deleghe anche per altri due assessori. Che oggi sarebbero pronti anche loro ad abbandonare Del Ghingaro. Per i consiglieri, la scelta del rimpasto era indigeribile, anche perché – accusano – sarebbe stata orchestrata del fedelissimo del sindaco Fabrizio Miracolo, presidente del Pucciniano e membro di Viareggio Democratica.
Al netto delle responsabilità, comunque, il Comune ad ora ha due strade davanti a sé: o ritrovare una maggioranza, magari coi voti della destra (il consigliere vannacciano da tempo aveva offerto sostegno) oppure sciogliere giunta e consiglio, e aprire le porte al commissario. Che resterebbe in carica fino alle elezioni di primavera, quando comunque sarebbe scaduto il mandato di Del Ghingaro.
VIAREGGIO - TERREMOTO POLITICO E MAGGIORANZA A RISCHIO
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