Era un elemento votivo, la scritta sulla zampa (tinscvil, sacro in lingua etrusca) lo ricorda. Ma Cosimo I e Vasari ne fecero simbolo politico della toscanità fin da quando emerse dagli scavi aretini nel 1535. E simbolo è rimasta, la bestia dai tre corpi sconfitta dall’eroe Bellerofonte. Ora, la Chimera torna al museo archeologico dopo il restauro. Ad accoglierla, una nuova sala che ne esalta l’unicità e l’importanza. Spicca nella penombra come fosse al centro di una piazza (o di un teatro). Dopo il nuovo allestimento della sala della Chimera l’impegno per il rinnovamento del Museo continuerà con il rifacimento di altre sale dell’arte etrusca dove troveranno la propria sede definitiva capolavori come l’Arringatore e la Testa Lorenzini; verranno aperte nei prossimi mesi nell’ambito di un progetto espositivo dedicato alla lunga storia delle collezioni granducali di Firenze.
FIRENZE - SOLA E UNICA: LA CHIMERA HA UNA NUOVA SALA CHE NE ESALTA L’IMPORTANZA
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